Investe volontariamente immigrato, poi si costituisce

Un uomo aveva investito un immigrato lo scorso gennaio, e si era dato alla fuga facendo perdere le sue tracce. Il pirata della strada è stato latitante per più di un mese, ma alla fine si è costituito.

Investe volontariamente immigrato, poi si costituisce

Aveva investito un immigrato e poi si era dato alla fuga, dileguandosi nel buio e facendo perdere le proprie tracce. Almeno fino a questa mattina, quando ha deciso alla fine di costituirsi e raccontare tutto alle autorità, autodenunciandosi per l’accaduto.

E’ questa la storia di un uomo il cui nominativo non è stato reso noto dagli inquirenti, che lo scorso 13 gennaio aveva travolto – probabilmente in maniera volontaria secondo gli investigatori – un venditore ambulante di origini bengalesi a Genova, puntandolo con il muso dell’automobile ed accelerando per investirlo.

Lo schianto era stato fortissimo ed è costato il ricovero alla vittima, che fortunatamente non ha però riportato lesioni tali da morire sul colpo o per le conseguenze di quell’urto. L’investito era poi stato soccorso, ma al momento dell’arrivo della polizia quello che si pensava essere un pirata della strada si era già dato alla fuga.

Per più di un mese gli agenti hanno ipotizzato si fosse trattato di un caso di guida spericolata, ma la realtà emersa ora potrebbe essere ben diversa. Questa mattina infatti il responsabile del folle gesto ha deciso di farsi avanti in prima persona, e gli inquirenti stanno ora indagando sulla pista delle lesioni volontarie.

L’uomo era apparteneva ad un’associazione di cosiddetti “vigilantes” che si prefiggevano lo scopo di liberare l’Italia dagli immigrati, e a detta degli investigatori l’ipotesi più probabile è che abbia volontariamente tirato sotto con la propria automobile l’ambulante bengalese perché extracomunitario.

Ora la vittima si trova ancora in ospedale in gravi condizioni, a più di un mese dall’accaduto, a testimonianza di quanto l’impatto fosse stato terribile. Ma stando ai medici le sue condizioni si sarebbero stabilizzate, ed a 33 giorni dall’incidente non sarebbe in pericolo di vita.

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