In una piazza San Pietro gremita di fedeli e attraversata da un’intensa emozione collettiva, si è ufficialmente aperto oggi il pontificato di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost. La solenne celebrazione della Messa di inizio ministero petrino ha segnato l’avvio del suo cammino come successore di Pietro, primo Papa agostiniano della storia della Chiesa cattolica.
Alla cerimonia hanno preso parte 156 delegazioni internazionali, segno tangibile della portata globale dell’evento. Per l’Italia erano presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Dagli Stati Uniti è giunto il vicepresidente JD Vance, mentre per il Perù ha partecipato la presidente Dina Boluarte, entrambi Paesi legati al nuovo Pontefice, che possiede la doppia cittadinanza. Rilevante anche la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a testimonianza della complessa congiuntura geopolitica che attende il nuovo Papa.
“Saluto tutti voi con il cuore colmo di gratitudine”, ha esordito Papa Leone XIV, che ha pronunciato un’omelia densa di significato teologico e umano, chiaramente improntata a una visione di Chiesa guidata dall’amore e dall’unità. Citando le Confessioni di Sant’Agostino, il pontefice ha posto l’accento sull’inquietudine dell’animo umano e sulla sua ricerca di Dio: “Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te”.
Il nuovo Papa ha subito evocato con commozione la figura di Papa Francesco, recentemente scomparso, ricordando come la sua ultima benedizione, ricevuta proprio nel giorno di Pasqua, abbia rappresentato un segno di continuità e speranza per tutta la Chiesa. In un passaggio applaudito dalla folla, Leone XIV ha parlato di un gregge che si sentiva smarrito, ma che ha ritrovato guida e unità grazie all’azione dello Spirito Santo nel Conclave.
“Sono stato scelto senza alcun merito”, ha detto con umiltà, “e vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia”. La sua missione, ha spiegato, sarà quella di camminare accanto al popolo di Dio lungo il sentiero dell’amore e della fraternità.
Due concetti hanno dominato l’omelia inaugurale: amore e unità. Leone XIV ha ricordato come Gesù affidò a Pietro la missione di “pescare l’umanità” per salvarla dalle acque del male e della morte. Rievocando la scena evangelica del lago di Tiberiade, ha sottolineato che oggi più che mai è necessario “gettar nuovamente le reti”, ovvero rinnovare l’annuncio della speranza cristiana in un mondo segnato da crisi, divisioni e conflitti.