Joele Leotta, un ragazzo 19enne di Nibionno in provincia di Lecco, da poco trasferitosi in Inghilterra per lavorare e perfezionare il suo inglese, è stato assassinato a Maidstone, capoluogo del Kent, da un gruppo di nove ragazzi tra i 21 e i 30 anni.
Secondo le prime ricostruzioni, Joele Leotta sarebbe stato colpevole di “rubare” il posto di lavoro ai ragazzi della zona e per questo punito.
Sembra infatti che il ragazzo, che si trovava a Maidstone insieme ad un suo connazionale, Alex Galbiati, anche lui lecchese, avesse avuto una lite nel ristorante dove lavorava col gruppo di ragazzi, che li accusavano di aver preso il letto di un loro amico e di rubare il posto di lavoro ai cittadini del posto. La lite sembrava conclusa, ma dopo la fine del turno, quando i due italiani stavano per tornare a casa, nel loro appartamento si sarebbe consumato l’aggressione e il pestaggio a sangue.
Joele Leotta è morto poco dopo l’arrivo al King’s College Hospital, mentre Alex Galbiati, che ha subito diverse lesioni durante l’aggressione, è fuori pericolo. I nove fermati dalla polizia sono stranieri, solo uno è inglese, mentre due di loro sono poi stati rilasciati su cauzione.
La famiglia Leotta è giunta in Inghilterra ed è assistita dal personale del consolato. Il padre ha detto: “Era arrivato solo una settimana fa, escludo abbia avuto il tempo di infilarsi in situazione di rischio”.
Joele era arrivato in Inghilterra lunedì 14 ottobre e il giorno dopo aveva cominciato a lavorare nel ristorante “che se non sbaglio – ha sottolineato il padre – è gestito da italiani”. “Conosco anche l’altro ragazzo aggredito con il quale abbiamo cercato di parlare appena arrivati in Inghilterra – ha aggiunto Leotta – ma è ancora sotto shock oltre che malridotto per il pestaggio subito”.
La notizia della morte del ragazzo in pochissimi minuti è dilagata sui social network, con decine di messaggi di cordoglio lasciati nella bacheca di Facebook da amici e conoscenti.