Un infermiere 37enne, sposato, con un figlio di 3 anni, si è suicidato nella nota azienda sanitaria lombarda in cui lavorava, in una Unità intensiva coronarica, trasformata in area Covid. L’uomo si è tolto la vita nei bagni del reparto e a ritrovare il suo corpo è stata una collega, insospettiva dalla sua assenza, con un sacchetto, un accesso venoso al braccio e un flacone di soluzione fisiolologica vuoto.
L’infermiere suicidatosi soffriva di depressione e si era rivolto svariate volte al servizio psichiatrico territoriale per chiedere aiuto per lo stress accumulato da tempo. Sono i suoi stessi colleghi a confermare che le sue condizioni sono peggiorate con la seconda ondata di Covid, per via dell’impennata dei contagi.
Purtroppo episodi suicidiari sono in aumento tra infermieri e operatori socio-sanitari. A marzo,ad esempio, un’infermiera 34enne nella terapia intensiva del San Gerardo di Roma si è tolta la vita dopo essere risultata positiva al virus, per colpa dello stress e della paura di aver contagiato qualcuno; il 28 aprile si è suicidato un infermiere del Reparto di Pneumologia dell’ospedale San Carlo di Milano e a giugno un OSS 34enne che lavorava in Terapia Intesiva è stato salvato dalla sorella, raccontando di non essere riuscito a superare il dolore dei troppi decessi cui ha assistito, con la diagnosi di disturbo da stress post-traumatico.
Il disagio psicologico del personale sanitario esposto al Covid è in aumento
Secondo le indagini condotte dall’Università Statale di Milano, durante l’emergenza Covid, su 650 sanitari, 4 su 10 hanno manifestato disagi psichici, causati da stress, carico emotivo, lunghi orari di lavoro, preoccupazioni di contagiarsi e trasmettere l’infezione ai propri cari, mancanza di un supporto adeguato nell’ambiente di lavoro e lo stigma sociale dovuto alla maggiore esposizione alla malattia.
L’11 aprile l”Inail, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli psicologi, ha pubblicato un documento per la gestione dello stress e per la prevenzione del Bournout negli ospedali sanitari di emergenza Covid, per fornire supporto e sostegno psicologico agli operatori sanitari, attraverso la diffusione di un percorso metodologico e strumenti utili all’attivazione di servizi di intervento individuale sul territorio.