E’ ancora mistero sulla vicenda di Guerrina Piscaglia, la donna di 50 anni residente a Ca’ Raffaello, nel Comune di Badia Tedalda (Arezzo). La donna è scomparsa da casa il primo maggio e da allora di lei non c’è stata alcuna traccia. La donna è sposata e madre di un ragazzo di 22 anni, disabile e scomparve da Ca’ Raffaello dopo aver finito di pranzare con la famiglia ed essere uscita per andare in canonica. Questa è stata la ricostruzione dei carabinieri eseguita dopo la scomparsa della donna e nessuno l’ha più vista nè sentita. Di Guerrina si sono perse le tracce ed è ricercata da allora da parenti e amici senza alcun esito.
Secondo alcune indiscrezioni dal cellulare della donna sono partiti sms in cui esprimeva il desiderio di tornare a casa per prendere il figlio e andare via. A distanza di quasi quattro mesi il quotidiano “La Voce della Romagna” parla del caso e sostiene che la volontà di Guerrina di allontanarsi da casa era qualcosa di più serio. Così riprendono le ricerche nei boschi e il nucleo specializzato dei carabinieri effettua anche controlli con i cani molecolari, facendo ricorso al luminol per rintracciare tracce di sangue.
Anche l’abitazione di Guerrina viene ricontrollata e anche l’auto del frate, l’ultima persona a vedere la donna il giorno della sua scomparsa. Il Procuratore Rossi e gli altri magistrati che seguono l’inchiesta hanno deciso di sentire ancora una volta frate Graten, 45anni, congolese, che appartiene a una congregazione africana della parrocchia di Ca’ Raffaello, e che conosceva molto bene la donna.
Dopo sette ore di interrogatorio eseguito negli uffici della Procura aretina il pm Dioni ha disposto l’iscrizione nel registro degli indagati del sacerdote, ponendolo in un fascicolo al momento ancora aperto e segnalato come sequestro di persona. Durante l’interrogatorio il frate è caduto spesso in contraddizione e tra le sue dichiarazioni è emersa una cena, effettuata il 30 aprile in casa di Guerrina e Mirko, a cui parteciparono anche il frate e un venditore ambulante ancora sconosciuto. Il procuratore Rossi, che conduce le indagini, ha dichiarato: “Non confermo né smentisco niente, lasciateci lavorare”. Il procuratore è ben deciso a continuare e scoprire la causa della scomparsa di Guerrina.