Incinta, muore in ospedale. Si indaga sul medico presunto obiettore di coscienza

Una donna è morta in ospedale dopo aver perso spontaneamente i due gemelli dei quali era incinta. La famiglia accusa il medico "presunto obiettore" per non aver estratto il feto, ma il direttore lo difende.

Incinta, muore in ospedale. Si indaga sul medico presunto obiettore di coscienza

Era rimasta incinta grazie alla procreazione assistita, ma la sua felicità è stata tragicamente spezzata alla diciannovesima settimana di gravidanza, quando alcune complicazioni hanno finito col causare la sua morte. L’episodio, avvenuto a Catania lo scorso 16 ottobre, ha sollevato grande clamore a causa della denuncia dei familiari i della vittima, i quali hanno accusato il medico che l’aveva in cura di non averla voluta salvare.

La 32enne, che rispondeva al nome di Valentina Milluzzo, era stata ricoverata 17 giorni prima per una dilatazione all’utero anticipata ed era alla prima gravidanza, ma la situazione si era fatta sempre più grave con il passare dei giorni; salvo poi precipitare il 15 ottobre, il giorno precedente la sua morte.

Valentina aveva iniziato ad accusare forti dolori e nausea persistente, la sua temperatura e la sua pressione erano crollate ed al momento del parto – nella notte tra il 15 ed il 16 ottobre – entrambi i feti nacquero morti. Tuttavia l’infezione di era già propagata nel suo corpo, e nonostante i tentativi disperati di salvarla, la donna spirò attorno alle due di pomeriggio del giorno successivo.

Il legale della famiglia ha tuttavia immediatamente puntato il dito sul medico che seguì il caso di Valentina, accusandolo di essersi rifiutato di estrarre il feto fino a quando quest’ultimo fosse rimasto vivo in quanto “obiettore di coscienza“.

La 32enne incinta si sarebbe infatti potuta salvare, sempre stando alle recriminazioni della famiglia, qualora il feto in questione le fosse stato estratto per tempo. Questa versione finora non ha però trovato riscontri secondo la Magistratura, poiché il dottore in questione non risulta obiettore di coscienza nella cartella clinica.

Lo stesso direttore dell’ospedale catanese Angelo Pellicanò ha affermato che: “Io escludo che un medico possa aver detto quelo che sostengono i familiari della povera ragazza morta, che non voleva operare perché obiettore di coscienza. Se così fosse, ma io lo escludo, sarebbe gravissimo ripeto perché il caso era grave“. Pellicanò ha poi reso noto che Valentina sia deceduta a causa di uno shock settico.

Adesso si attende l’esito dell’autopsia sul cadavere di Valentina Milluzzo per determinare le esatte cause della sua morte, ed è stato aperto un fascicolo di indagine da parte della Procura di Catania per far luce sull’intera vicenda.

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