Ancora sotto accusa il vaccino pediatrico anti morbillo, parotite e rosolia che viene somministrato in età pediatrica dal Servizio Sanitario Nazionale, sarebbe causa dell’insorgenza di alcune malattie come l’autismo. Il vaccino non è obbligatorio ma da anni ne viene consigliata la somministrazione. Già altri tribunali erano entrati nel merito della questione ed in alcuni casi, come in una sentenza del tribunale di Rimini nel 2012, il Ministero della Salute fu condannato a risarcire la famiglia di un bimbo che avrebbe manifestato la sindrome autistica a seguito dell’immunizzazione vaccinale.
Compito degli inquirenti sarà quello di accertare l’esistenza di un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino pediatrico e le reazioni di tipo autistico o altre forme di malattia come il diabete mellito. Il magistrato che si occupa del caso è Michele Ruggiero e sulla sua scrivania è stato aperto un fascicolo per lesioni colpose gravissime, anche se al momento a carico di ignoti.
Saranno i carabinieri dei NAS ad acquisire tutti i dati necessari all’indagine, dovrà essere accertata la composizione dell’antidoto e, in relazione agli ultimi cinque anni, le connessioni tra il vaccino e i casi di patologie autistiche insorte dopo la sua somministrazione ai bambini. Importanti saranno anche le determinazioni assunte dal Ministero della Salute a seguito delle condanne emesse da alcuni tribunali italiani che hanno già riconosciuto il nesso di causalità.
Mentre per l’Oms non c’è un legame tra il vaccino trivalente e malattie come l’autismo, riemergono le preoccupazioni per le famiglie italiane che si trovano davanti ad una scelta non certo facile. Il vaccino mette al riparo da diverse patologie di età pediatrica, ma il rischio è inferiore ai benefici? Per ora il mondo scientifico si schiera a favore di questa vaccinazione: i dati epidemiologici disponibili non mostrerebbero nessuna evidente correlazione tra il medicinale e l’autismo.
I primi studi che davano un legame tra vaccino trivalente e autismo furono pubblicati sulle riviste Lancet e il British Medical Journal, ma alcune indagini successive dimostrarono che gli studi erano falsi, tanto da guadagnarsi il ritiro ufficiale da parte degli organi scientifici. Tuttavia questi studi sono i più citati dai vari movimenti contro i vaccini che proliferano soprattutto in rete. L’unica rilevanza data dall’Oms è nel suo vademecum sulla materia, in cui rileva come la prevalenza della malattia sia di un caso ogni 160, e più che di malattia artistica si parla di “disordini dello spettro autistico”, sottolineando che si tratta in realtà di una serie di malattie diverse.
Per il presidente della Società italiana di pediatria, Giovanni Corsello, non sussiste alcuna prova scientifica che associ l’autismo alle vaccinazioni. Tutti gli studi non hanno evidenziato alcun legame, anzi sottolinea: “il fatto che alcuni diano come acquisita una correlazione che scientificamente non è provata rischia di ridurre le coperture vaccinali, con il pericolo concreto che possano riemergere malattie gravi ad oggi quasi scomparse…se la copertura scende sotto il livello del 90-95% della popolazione, aumenta il pericolo di epidemie”.