Inchiesta smaltimento ceneri Enel per realizzare cemento: assolti i 18 imputati e le due società

Si tratta del caso che ha visto coinvolta la centrale Enel di Cerano (Brindisi) e l'azienda Cementir (oggi Cemitaly SpA), i 18 imputati e le due società sono stati assolti nella giornata del 7 ottobre dal gup del Tribunale di Lecce, Sergio Tosi. I fatti non sussistono.

Inchiesta smaltimento ceneri Enel per realizzare cemento: assolti i 18 imputati e le due società

Arriva alla conclusione il procedimento penale a carico di 18 imputati, e che dal 2017 aveva visto coinvolta la stessa Enel Produzione e la società Cementir (oggi Cemitaly S.p.A). Si tratta del presunto caso di produzione di cemento dagli scarti di cenere della centrale termoelettrica Federico II con sede in località Cerano, a Brindisi. Nel pomeriggio del 7 ottobre il gup del Tribunale di Lecce, Sergio Tosi, ha assolto tutti i 18 indagati dalle accuse a loro carico. 

Tutto era cominciato appunto nel 2017 con l’inchiesta “Araba Fenice”, che portò ad un provvedimento di sequestro disposto dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Lecce a carico della centrale Enel di Cerano e di alcuni impianti della Cementir. Nei confronti di Enel fu disposto anche il sequestro di una somma di denaro pari a mezzo miliardo di euro. L’anno successivo tale somma fu comunque dissequestrata in quanto secondo il gip quegli scarti non erano nè pericolosi, nè erano statu smaltiti con norme non conformi alle direttive ambientali. Il procedimento poi è continuato. 

Tutti assolti, le tappe del processo

Durante l’udienza preliminare del 22 ottobre 2021 i 18 indagati, assieme alle due società, erano stati rinviati a giudizio per illecito amministrativo, ma durante l’udienza in dibattimento del 26 maggio 2022 il gip del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, aveva accolto l’eccezione di nullità per vizio di forma sollevata dalle difese. Infatti non erano presenti le altre parti coinvolte. 

Il 7 ottobre è appunto arrivata l’assoluzione per tutti i 18 imputati e le due società. Gli imputati assolti non risiedono tutti in Puglia, ma in diverse parti d’Italia. Enel ha preso subito notizia di quanto avvenuto nell’aula del Tribunale di Lecce e ha quindi inviato una nota stampa ripresa anche dai media locali come Brindisi Report. Di seguito ecco la nota della società elettrica.

“La società accoglie positivamente la decisione del Tribunale di Lecce che oggi ha assolto con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’ i manager e i dipendenti di Enel Produzione e la stessa azienda, alla luce delle evidenze agli atti delle indagini e, in particolare, degli esiti della perizia svolta in sede di incidente probatorio. Lo stesso pubblico ministero, alla scorsa udienza, aveva richiesto la piena assoluzione di tutti gli imputati e della società. L’esito del processo conferma lo scrupoloso rispetto della normativa ambientale e delle migliori prassi europee ed internazionali e pone così fine ad una vicenda che sinora aveva ingiustamente coinvolto per cinque lunghi anni vari manager e dipendenti dell’azienda, acclarando la piena correttezza del loro operato e di quello della società Enel Produzione nella gestione della centrale di Brindisi, struttura vitale per il sistema energetico del Paese” – questa la nota di Enel. L’impianto di Cerano è il secondo più grande d’Italia per quanto riguarda la potenza erogata.

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