In Italia 55.930 stranieri ultra 65enni percepiscono l’assegno sociale: non hanno mai lavorato

L’assegno sociale è elargito dall’Istituto di previdenza ed è rivolto ai cittadini italiani, comunitari e non, che hanno compiuto 65 anni e che si trovano in condizioni economiche disagiate. Le truffe intercettate sono numerose.

In Italia 55.930 stranieri ultra 65enni percepiscono l’assegno sociale: non hanno mai lavorato

La Guardia di Finanza di Trento ha indagato per truffa un 79enne originario del Marocco per aver percepito, nell’arco di sei anni, un assegno sociale di 580 euro al mese dichiarando di vivere in Italia, mentre era reintrato nel suo paese natale da tempo: l’apertura del vaso di pandora. Dal 2010 al 2016 il marocchino avrebbe percepito dall’Inps 49 mila euro. Occorre sottolineare che l’assegno, circa 450 euro al mese per 13 mensilità, dovrebbe essere elargito solo a chi è indigente e risiede in Italia: l’assegno sociale è considerato uno degli strumenti di protezione erogati dall’Istituto di previdenza destinato ai cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, che hanno compiuto 65 anni e che si trovano in condizioni economiche disagiate.

In Italia 55.930 gli stranieri ultra 65enni godono dell’assegno sociale: ogni immigrato giunto in età avanzata, che ha ottenuto la residenza con l’istituto del ricongiungimento familiare, inabile al lavoro, ha diritto al versamento da parte dell’Inps. Il sussidio ammonta a 5.880,00 l’anno. Riassumendo l’Italia spende 327.190.500 euro ogni anno per garantire la pensione agli stranieri anziani. La truffa, decisamente rinomata fra albanesi, marocchini e cubani è stata già scoperta in numerose regioni: in alcuni casi chi percepiva il beneficio possedeva nel proprio paese anche 3 o 4 appartamenti.

In Italia, infatti, di 4.700.000 stranieri con regolare permesso di soggiorno, il 17 per cento – 799.000 persone – hanno superato i 65 anni. In molti giungono in Italia in età pensionabile grazie all’istituto del ricongiungimento familiare. Un mese fa la Guardia di Finanza ha scoperto una truffa da 10 milioni di euro ai danni dell’Inps: sono state denunciate 370 persone straniere per aver incassato l’assegno sociale nonostante fossero residenti all’estero. Dopo aver ottenuto l’assegno si erano trasferiti continuando a certificare falsi redditi, sempre inferiori alla soglia prevista dalla legge, per continuare a conseguire la somma.

Il modus operandi di una coppia di coniugi di origine tunisina, con finta residenza in provincia di Firenze, illustra perfettamente l’inganno: hanno incassato in totale 120mila euro, gli inquirenti hanno accertato movimenti verso il Principato di Monaco per 370mila euro. L’operazione della Guardia di Finanza, chiamata “People out”, ha portato alla luce 479 casi irregolari.

L’immigrato percepisce la pensione versata dall’Istituto di Previdenza Sociale pur non avendo mai lavorato né versato contributi nel nostro Paese; il requisito preminente richiesto dalla legge per ottenere l’assegno è infatti la residenza effettiva e abituale in Italia: il denaro viene accreditato ogni mese in un conto corrente cointestato con parenti o amici. La normativa, sentenzia: “Qualora lo straniero abbia ottenuto la misura assistenziale e fuoriesca dall’Italia per un periodo superiore a un mese, l’erogazione dell’assegno è sospesa, salvo che dimostri che la sua assenza dal territorio italiano è dipesa da gravi motivi di salute. Dopo un anno di sospensione, se l’interessato è ancora all’estero, l’assegno viene revocato definitivamente”. Gli escamotage per far credere alle autorità che l’anziano vive in Italia sono numerosi: residenze fasulle, permessi di soggiorno contraffatti.

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