In Cina i bambini imparano a scuola cosa vuol dire affogare

Evidentemente, gli esperimenti sociali e i modi di educare bizzarri sono all'ordine del giorno in Cina. In due scuole diverse, la prima a Luoyang, l'altra a Xu Xianyang, si usano modi davvero stravaganti per educare gli studenti

In Cina i bambini imparano a scuola cosa vuol dire affogare

In Cina, una scuola è finita sotto accusa perché ha richiesto ai suoi alunni un fatto parecchio strano; immergere la testa in una bacinella colma d’acqua e fingere di affogare. Ma dietro a questo gesto incredibile, ci sarebbe uno scopo ben preciso.

Il fatto è avvenuto nella città di Luoyang, sei milioni di abitanti nella provincia di Henan. La città è attraversata dal fiume Luo, corso d’acqua parecchio frequentato, in particolare nei mesi estivi. Sfortunatamente, le gite sul fiume non terminano sempre nel migliore dei modi, infatti gli incidenti sono all’ordine del giorno. Il governo allora ha deciso di prendere provvedimenti a riguardo, proponendo anche degli stravaganti esperimenti sociali. Si, perché la richiesta di immergere la testa in una bacinella piena d’acqua non è altro che un “esperimento”. All’inizio dell’anno scolastico si sarebbe chiesto a tutti gli studenti di uscire in cortile ed effettuare l’esperimento, per far provare loro cosa vuol dire con precisione la sensazione di affogare. Esperimento che, però, alla maggior parte dei bambini non è piaciuto, al punto da considerarlo traumatizzante.

Tuttavia, i dirigenti dell’istituto hanno spiegato che lo scopo principale era proprio quello, traumatizzare i ragazzi affinché facessero attenzione quando poi si sarebbero trovati nei pressi di un corso d’acqua.

I cinesi non sono nuovi a queste trovate eccezionali; ogni anno la scuola di Xu Xianyang propone ai suoi studenti marce lunghissime di 1000 km. Si tratta di una scuola speciale per bambini ingestibili a cui tanti genitori si affidano perché non riescono ad educarli in alcun modo.

Gli studenti vengono quindi costretti a marce così lunghe con l’obiettivo di insegnare loro cos’è la disciplina, tramite lo sforzo fisico e quindi il “sudore”. “Marciare è la forma più semplice di formazione, stanca e porta al limite. A quel punto i ragazzi cominciano a riflettere… vivendo in gruppo, poi, si scrollano di dosso la pigrizia e l’egoismo” spiegano così i motivi delle interminabili marce annuali i dirigenti scolastici. Pare quindi che nel territorio cinese gli esperimenti sociali siano all’ordine del giorno.

Insomma, è meglio che i bambini in Cina imparino l’educazione fin da piccoli.

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