Imprenditore muore e lascia l’azienda ai dipendenti come ultimo dono

Pietro Pittaro ha lasciato la sua azienda ai suoi nove collaboratori più stretti e fedeli, sorprendendoli con un gesto che rispecchia la sua filosofia di vita espressa nel suo necrologio tramite la frase di Gabriele D'Annunzio: "Io ho quello che ho donato".

Imprenditore muore e lascia l’azienda ai dipendenti come ultimo dono

Il 24 marzo scorso, il mondo del vino ha perso uno dei suoi più carismatici e visionari protagonisti: Pietro Pittaro, fondatore della celebre “Vigneti Pittaro“, è deceduto all’età di 89 anni. Il suo necrologio recava una frase che ben sintetizza l’essenza della sua vita: “Io ho quello che ho donato“, parole di Gabriele D’Annunzio che Pittaro ha fatto proprie.

Nato e cresciuto in Friuli, in una piccola località nei pressi di Codroipo, Pittaro ha sempre avuto una visione chiara di quello che voleva: trasformare terreni aridi e dimenticati in vigneti prosperi. In un’intervista rilasciata alcuni anni fa, aveva raccontato come avesse scelto quelle terre, un tempo piene di piste in calcestruzzo lasciate dalla guerra, per costruire qualcosa che potesse resistere nel tempo.

Quella che era iniziata come un’avventura incerta negli anni ’70, si è trasformata in una delle realtà vinicole più apprezzate non solo in Italia, ma in tutta Europa. Ma il successo di Pietro Pittaro non si misura solo in bottiglie vendute o premi vinti. L’eredità più grande di Pittaro è stata rivelata con l’apertura del suo testamento, in un gesto che ha sorpreso molti ma che riflette profondamente il suo carattere e la sua filosofia di vita.

Ai suoi collaboratori più stretti e fedeli, coloro che lo hanno accompagnato nella costruzione e crescita della “Vigneti Pittaro“, l’imprenditore ha lasciato la sua azienda. Stefano Trinco, enologo e presidente della Doc Friuli, ha espresso il sentimento comune di sorpresa e gratitudine: “Pietro ogni tanto ci diceva in friulano ‘Lascio tutto a voi‘, ma non pensavamo fosse serio. Ora sentiamo il peso e l’onore di questo lascito e l’impegno a continuare il suo lavoro“.

La gestione della “Vigneti Pittaro” sarà ora nelle mani di nove dei suoi collaboratori più fidati, tra cui l’enologo Trinco, il perito agrario, la contabile, l’addetto commerciale e vari addetti ai lavori di cantina e vigneto. Tutti loro sono figure chiave che hanno lavorato al fianco di Pittaro per oltre un decennio, condividendo con lui non solo il lavoro quotidiano, ma una vera e propria visione.

La notizia dell’eredità ha toccato non solo i diretti interessati, ma l’intera comunità di Codroipo e il settore vinicolo italiano, dimostrando che il vero successo può essere misurato non solo in termini di risultati economici, ma anche nell’impatto umano e nella capacità di ispirare e lasciare un segno tangibile per le generazioni future.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio di condoglianze che sottolinea l’importanza di figure come Pietro Pittaro nel tessuto industriale e culturale del paese, riconoscendo il suo contributo non solo come imprenditore, ma come vero innovatore e custode di valori profondamente italiani.

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