Mercoledì scorso, la piscina dell’hotel Molino Rosso di Imola è stata teatro di una disgrazia che ha sconvolto la comunità locale: una bambina di soli cinque anni è deceduta mentre si trovava nella vasca dell’hotel, dove stava trascorrendo una giornata con la madre e la sorellina più piccola. La causa esatta della sua scomparsa rimane avvolta nel mistero, e le indagini continuano a ritmo serrato per chiarire tutti i dettagli di quanto accaduto.
Secondo le prime informazioni, la bambina si trovava nella vasca idromassaggio dell’hotel, una struttura alta al massimo un metro e venti centimetri e dotata di uno scivolo per l’ingresso. La madre, invece, non era in acqua ma a bordo piscina, probabilmente con la sorellina della vittima. Intorno alle 18:00, alcuni bagnanti hanno notato la bambina esanime, galleggiante in acqua senza segni di vita.
Immediati sono stati i soccorsi da parte dei bagnini presenti, che hanno tentato di rianimare la piccola con le manovre di primo soccorso, inclusi tentativi di defibrillazione, in attesa dell’arrivo dei soccorritori del 118. Nonostante gli sforzi, la bambina è stata dichiarata deceduta poco dopo essere arrivata all’ospedale Maggiore di Bologna.
Le autorità stanno attualmente cercando di ricostruire minutamente gli eventi che hanno portato alla disgrazia. I carabinieri, incaricati delle indagini, si concentrano su ogni aspetto della giornata, tentando di ricostruire i movimenti della bambina e di capire come possa essersi allontanata dalla madre. Nonostante numerose testimonianze raccolte e le riprese delle telecamere dell’hotel, alcuni dettagli rimangono poco chiari.
In particolare, i carabinieri stanno cercando di ottenere video, foto e altre testimonianze che possano aiutare a chiarire gli ultimi momenti di vita della bambina. È stato lanciato un appello pubblico a tutti coloro che erano presenti nella piscina quel giorno, invitandoli a consegnare qualsiasi materiale audiovisivo che potrebbe mostrare la bambina o fornire indizi utili.
“Invitiamo i presenti in piscina a presentarsi in caserma per aiutarci a ricostruire gli ultimi momenti di vita della bambina, magari anche con dei video o delle fotografie private scattate nel corso di quel pomeriggio,” ha dichiarato il maggiore Andrea Oxilia in un’intervista alla Tgr, aggiungendo che “ci vorrà del tempo per capire al meglio le dinamiche“.