Il sindacato della Polizia di Stato, risponde agli attacchi mediatici

In risposta agli attacchi subiti da vari organi d’informazione nazionale, il sindacato della Polizia di Stato con una iniziativa stravagante mostra delle immagini di poliziotti aggrediti, in contrasto con black block in azione. Il tutto affisso su un furgoncino

Il sindacato della Polizia di Stato, risponde agli attacchi mediatici

Roma, particolare iniziativa intrapresa dal Coisp in difesa dei propri iscritti, dei membri della Polizia di Stato e del resto delle forze dell’ordine. Stufi degli attacchi mediatici e a tutela di chi ogni giorno rischia la propria vita a difesa dello Stato Italiano, ha deciso di mostrare in modo cruento immagini shock di appartenenti delle forze dell’ordine tramortiti durante l’espletamento del proprio servizio, al fianco di esagitati che hanno creato disordini e forme di guerriglia urbana.

Queste immagini, veri e propri poster, stanno facendo il giro della città di Roma su un furgoncino, con l’intenzione di sensibilizzare i cittadini su quanto facciano giornalmente i servitori dello Stato, che stanno subendo in questi giorni attacchi duri in relazione al loro modo di operare; seppur ci sia qualche episodio censurabile non si può dimenticare l’importanza dell’operato delle forze dell’ordine, che quotidianamente rischiano la vita in prima persona.

Promotore di tale iniziativa è il leader del sindacato Coisp Franco Maccaro, non nuovo a queste provocazioni. In passato quando ci furono tagli al comparto sicurezza, in risposta aveva portato in giro per alcune piazze un fantoccio con le sembianze di un agente di Polizia, con alle spalle un coltello infilato tra le scapole. Il Maccaro ha raggiunto altre volte la ribalta mediatica; ricordiamo il caso Aldrovandi che lo portò a ricevere una denuncia da parte della madre del defunto.

Sui poster in giro per la città vi sono due scritte: dalla parte degli agenti di polizia “noi i cretini”, mentre dalla parte dei black block “e loro le vittime”. L’idea di scrivere noi cretini è presa dalla definizione esternata dal Capo della Polizia nel commentare l’operato di un poliziotto che per l’appunto lo definì cretino dopo averlo visto calpestare un manifestante. Il perché di questa iniziativa proprio il primo di Maggio, fa sapere il sindacalista, è che è la data più appropriata in quanto ricorda a tutti che anche gli appartenenti delle forze dell’ordine sono dei lavoratori.

Il segretario attacca anche il Capo della Polizia stessa, invitandolo ed essere più razionale nelle proprie uscite con dichiarazioni che creino meno confusione. Difende a spada tratta l’operato della Polizia e su situazioni, attaccabili di ordine pubblico, dichiara che solo la magistratura dirà l’ultima parola. Maccaro si rammarica su quanto sta accadendo intorno agli “operatori dello Stato”, dal G8 ad oggi; ogni azione è vista dall’opinione pubblica come un’accusa, sorvolando sui manifestanti che si presentano con maschere ed armi. Il sindacalista evidenzia che il compito delle forze dell’ordine è di intervenire contro ogni forma di disordine e quindi inevitabilmente qualche episodio violento, in difesa, può verificarsi. Critica quanto dichiarato dal Prefetto Pansa, che durante un congresso a Rimini ha esternato testuali parole “la polizia è abituata a dare un tributo di sangue”.

 

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