Il regalo di un’infermiera a suo figlio: gli dona un rene e gli cambia la vita

All'Ospedale delle Molinette di Torino, una madre infermiera nel reparto dialisi ha donato un rene al figlio malato di nefrite ridandogli di nuovo la vita. Un gesto enorme e un grande passo per i trapianti renali.

Il regalo di un’infermiera a suo figlio: gli dona un rene e gli cambia la vita

I genitori sono capaci di grandi scelte e sacrifici per i propri figli al punto da rischiare anche la loro stessa vita per donargliela nuovamente. A Torino, una madre infermiera ha compiuto un gesto di grande amore nei confronti del figlio donandogli il suo rene in modo da continuare la sua vita. Qui raccontiamo la loro storia carica di amore e di magia, proprio come accade durante il periodo natalizio. 

Una mamma e infermiera del reparto dialisi dell’Ospedale delle Molinette di Torino ha donato il proprio rene al figlio 27enne malato da tempo. Il figlio soffre da parecchio tempo di una nefrite che nel corso degli anni è peggiorata al punto che è giunto in dialisi proprio nel reparto in cui lavora la madre per un trapianto cercando qualcuno che fosse compatibile.

L’attesa per un trapianto solitamente è questione di anni e la madre che lavora in quel reparto lo sa molto bene quanto siano lunghi i tempi di attesa e ha deciso di donargli il rene in modo che potesse rinascere una seconda volta e stare finalmente bene. Non appena si è scoperta la compatibilità, si è proceduto immediatamente al trapianto con madre e figlio ricoverati presso la Nefrologia universitaria del nosocomio. 

Insieme a una équipe di medici e di tutto lo staff per il trapianto, hanno cominciato l’intervento di asportazione del rene della donna per donarlo al figlio. Un dono di Natale di una madre al proprio figlio che va a incrementare un numero già abbastanza elevato di trapianti renali da donatori viventi. Il centro trapianti renali delle Molinette festeggia così i 40 anni di attività e anche i 4000 trapianti effettuati fino ad ora dal 1981.

La donna che lo staff conosce molto bene, ha colto l’occasione per ringraziare tutti quanti con queste parole:“Sono 21 anni che lavoro in dialisi. Quando ho saputo 8 anni fa della malattia di mio figlio è subito scattata in me la consapevolezza di quanto fosse importante donargli un organo. In Italia si può fare di più ed è un gesto che può dare un’altra vita, adesso è Natale, ma forse questa coincidenza è un segno tangibile che mio figlio abbia potuto ricevere”

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