Il record di Omicron: più contagiosa dell’Influenza Spagnola e superata solo dal Morbillo

La variante sudafricana del Covid è diventata il secondo virus più contagioso della storia dell'umanità. Secondo i virologi, prima della fine della pandemia, contagerà quasi tutti

Il record di Omicron: più contagiosa dell’Influenza Spagnola e superata solo dal Morbillo

La variante Omicron del Covid-19 si sta dimostrando il virus più contagioso della storia, superiore anche all’Influenza Spagnola e superata solo dal Morbillo. A dirlo è Sara Murray, professoressa di Medicina Clinica dell’Università della California. Un virus dotato di una propagazione così veloce che i virologi sono convinti che, prima della fine della pandemia, avrà contagiato quasi tutti, con chiare distinzioni tra chi è vaccinato e chi, invece, sèguita nella sua lotta contro la somministrazione del siero. 

Omicron è quindi ufficialmente entrato a fare parte dei tre virus più contagiosi della storia dell’umanità. Non letale quanto la sua variante madre, il Covid, ma pur sempre una malattia che, soprattutto nei soggetti non immunizzati, può comportare il rischio di ospedalizzazione, come sta avvenendo in Italia e in altre parti del mondo, dilaniati da questo morbo che provoca decine di migliaia di infettati al giorno. 

Numeri simili non si vedevano dai tempi dell’Influenza Spagnola, il terribile virus che, tra il 1918 e il 1920, decimò il genere umano. Gli esperti definirono la Spagnola “il più grande olocausto sanitario di sempre, un prodotto della natura, dell’evoluzione e della convivenza tra animali e umani, una portentosa capacità della natura di creare pandemie”. 

Il virus si abbatté sull’umanità con quattro ondate, diffondendosi in tutto il mondo con una rapidità impressionnate: America, Europa, Asia, Africa, Oceania. Il terrore suscitato dalla pandemia fu accentuato dal fatto che nemmeno i medici sapevano come contrastare questo virus che, tra l’altro, mutava in continuazione, presentando nuove varianti e nuovi ceppi e rendendo inutili le difese immunitarie accumulate in precedenza. Alla fine del 1920, quando il virus scomparve, si contarono dai 50 ai 100 milioni di morti, su una popolazione di 2 miliardi di esseri umani. Un numero di morti così elevato e in così poco tempo non si era mai visto nella storia dell’umanità. 

Il Covid non ha certo raggiunto simili cifre, grazie anche alle restrizioni governative imposte alle popolazioni e a una maggiore efficacia dei medicinali, ma la potenzialità letale è comunque notevole. Basti pensare che i morti da Covid finora sono quasi 6 milioni nel mondo, ma gli infettati hanno raggiunto la cifra stratosferica di 400 milioni di persone. Quindi, in mancanza di vaccini, il numero di vittime potrebbe essere potenzialmente simile a quelle del morbo spagnolo. 

L’altro virus letale e contagioso fu il Morbillo che, prima della scoperta del vaccino, uccideva in media 3 milioni di bambini l’anno. Il paragone tra l’Omicron e il Morbillo calza a pennello per la rapidità di diffusione. Un non vaccinato può infatti trasmettere il Morbillo ad altre 15 persone, mentre chi viene colpito da Omicron ne infetta 6. La differenza sta però nella tempistica: il Morbillo può provocare 15 casi in 12 giorni, mentre Omicron, in 12 giorni, di casi ne può provocare 216.

Numeri impressionanti, sottolineati anche da Anton Erkoreka, storico della Medicina, che si dichiara stupito dalla velocità con cui si propaga questo virus di matrice sudafricana. “È il virus più esplosivo e quello con la diffusione più rapida della storia”, dichiara Erkoreka, che poi ricorda come la Peste Nera del XIV secolo e il Colera del XIX secolo, causati da batteri, impiegarono anni per diffondersi in tutto il mondo.

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