Il pensionato di Vaprio d’Adda: "Ecco perché ho sparato"

L'uomo che nella notte tra lunedì e martedì ha sparato al ladro che si era introdotto in casa, uccidendolo, spiega i motivi del suo gesto. Ma gli inquirenti lo indagano per omicidio volontario

Il pensionato di Vaprio d’Adda: "Ecco perché ho sparato"

Ignazio Sicignano, in questi giorni, è diventato un vero e proprio caso nazionale. L’uomo che, nella notte tra lunedì e martedì, ha ucciso il rapinatore che gli era entrato in casa, è ora indagato per omicidio volontario. C’è chi considera giusta questa accusa e chi, come le decine di persone che hanno partecipato oggi alla fiaccolata in suo onore, lo considerano un eroe.

Ma la verità è lui stesso a raccontarla, durante un’intervista a La Stampa“Ho sparato quando me lo sono trovato di fronte all’improvviso. Ho avuto paura. Ho pensato che dovevo difendere la mia famiglia, mia moglie, i miei figli, con i bambini piccoli che abitano al piano di sotto. Ma non volevo che morisse, non volevo“. Il Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha già annunciato che la Regione si sobbarcherà tutte le spese processuali, dando un sostegno non solo morale al pensionato.

Secondo diversi esperti di diritto, però, l’indagine su Ignazio Sicignano sarebbe una mera procedura tecnica, un modo per fare accertamenti, in sostanza. Il problema, però, è che ci sono diverse incongruenze nel racconto che ha fornito agli inquirenti, che farebbe propendere appunto per l’omicidio volontario e non per eccesso di legittima difesa, come succede di solito in questi casi.

Ad esempio, non è ancora chiaro il luogo dove è avvenuta la sparatoria. Sembra infatti che il pensionato spari il primo colpo in casa (lui dice in camera da letto), come reazione naturale all’uomo che si trova di fronte. Però il corpo del rapinatore rumeno viene trovato molto distante, addirittura fuori dall’abitazione, sulle scale dell’appartamento. Questo, ovviamente, aggrava la posizione del pensionato, perché dimostrerebbe che non ha sparato all’improvviso, ma ha seguito il rapinatore per colpirlo: omicidio volontario, appunto.

 

Un’altra aggravante è il fatto che il rapinatore era disarmato, e aveva con sé solo una torcia. Ma questo, ovviamente, Ignazio Sicignano non poteva saperlo. Si attendono novità che, in un caso o nell’altro, creerà un’incredibile scia di polemiche.

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