Il Papa ribadisce: la vita è degna di essere vissuta anche se si è malati

Il messaggio del Santo Padre in occasione della Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà l'11 febbraio dice che la vita dei malati è degna di essere vissuta. Il papa ancora una volta lancia un messaggio contro l'eutanasia

Il Papa ribadisce: la vita è degna di essere vissuta anche se si è malati

Ancora una volta il Papa lancia un messaggio e lo fa in attesa della Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà l’11 febbraio 2015.

Il pontefice insiste nell’affermare che certe espressioni sono false e a tal proposito dice: “E’ una grande menzogna quella che si nasconde dietro certe espressioni che insistono sulla ‘qualità della vita’ per indurre a credere che le vite gravemente affette da malattia non sarebbero degne di essere vissute”. E per confermare ciò aggiunge: “Il tempo passato accanto al malato è un tempo santo, è lode a Dio”.

Il papa ribadisce che molti cristiani testimoniano non con le parole ma con la loro vita, e vivono accanto ai malati dimostrando quella carità umana che a volte sembra perduta. Papa Francesco vuole ricordare che queste persone vivono “un grande cammino di santificazione”: infatti, il pontefice dice che se è facile servire per qualche giorno è invece difficile badare ad una persona per mesi o per anni, e assisterla anche quando l’ammalato non può né ringraziare né rispondere è un atto di fede grande gradito a Dio.

Il Santo Padre vuole ricordare che l’assistenza ai malati deve essere fatta con umiltà e consapevolezza, e aggiunge: “La vera carità è condivisione che non giudica, che non pretende di convertire l’altro. E’ libera da quella falsa umiltà che sotto sotto cerca approvazione e si compiace del bene fatto”.

La carità va fatta dunque senza vanto e senza pretese, con profonda semplicità e bontà d’animo, senza aspettarsi nulla e stando vicino al malato per confortarlo. Il Papa è dunque contro l’eutanasia e insiste nel dire che a vita va vissuta anche per i malati, e trascorrere il tempo con loro non è vano né perso.

Secondo il Papa la vita deve essere vissuta in ogni caso, anche quando la malattia, la solitudine o l’impossibilità di badare a sé stessi hanno il sopravvento. L’esperienza che si fa del dolore può essere considerata un luogo privilegiato della trasmissione della grazia. E aggiunge ancora: “Le persone immerse nel mistero della sofferenza e del dolore, accolto nella fede, possono diventare testimoni viventi di una fede che permette di abitare la stessa sofferenza, benché l’uomo con la propria intelligenza non sia capace di comprenderla fino in fondo”.

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