Il papà di Mafalda avrebbe compiuto novant’anni

Il Google Doodle di oggi è dedicato a Quino, il creatore del personaggio Mafalda, le cui strisce uscirono tra gli anni Sessanta e Settanta e che ancora oggi sono ristampate e lette da diverse generazioni.

Il papà di Mafalda avrebbe compiuto novant’anni

Il papà di Mafalda, Quino, il fumettista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón avrebbe compiuto oggi 90 anni, Google ha deciso di ricordarlo, Anche se Mafalda fu la sua creazione più famosa, Quino è conosciuto anche per le sue vignette e le sue strisce satiriche, Negli anni Settanta, già dopo aver smesso di scrivere nuovi fumetti di Mafalda, lasciò l’Argentina dove era stata instaurata la dittatura militare di Jorge Videla, e si trasferì con la moglie a Milano.

Mafalda è una bambina di sei anni, ha genitori qualunquisti, odia la minestra, ascolta i Beatles e con i suoi amici (Felipe, Manolito, Susanita e Libertà) si occupa di grandi avvenimenti: dalla guerra del Vietnam alla fame, dal razzismo alla questione femminista. La striscia venne pubblicata la prima volta il 29 settembre 1964 sul settimanale argentino più importante dell’epoca, Primera Plana di Buenos Aires. Il 9 marzo 1965 Quino interruppe il suo rapporto con Primera Plana e Mafalda passò al quotidiano El Mundo.

Dal 25 giugno 1973 Quino decise di non disegnare più strisce di Mafalda, La serie è stata pubblicata su quotidiani, riviste e libri diventando famosa in tutto il mondo oltre a divenire oggetto di un vasto merchandising e protagonista di due serie di cortometraggi d’animazione e, nel 1982, di un lungometraggio d’animazione.

Quando chiede spiegazioni agli adulti, le sue domande sono sempre dirette e disarmanti, fino a provocare in loro crisi di nervi, curate col calmante “Nervocalm“. Mafalda è una bambina dallo spirito ribelle, profondamente preoccupata per l’umanità e per la pace nel mondo. Pone a sé e ai suoi genitori domande a cui è difficile, e a volte impossibile, rispondere. Sono domande che mostrano le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, nel quale Mafalda rifiuta di integrarsi.

Al personaggio sono state dedicate tre statue, la più nota delle quali è tra le vie Defensa e Chile nel quartiere San Telmo di Buenos Aires; c’è inoltre una targa commemorativa sull’edificio nel quale viveva l’autore quando ideò il personaggio. Ma il 1963 è da ricordare soprattutto per la nascita di Mafalda. La genesi della piccola-grande bambina è abbastanza strana: doveva infatti servire per pubblicizzare una marca di elettrodomestici: la Mansfield il cui logo conteneva una M e una A (da cui Mafalda, una bambina piena di idee per migliorare il mondo).

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