Il no-vax Maurizio Buratti in terapia intensiva: si vantava di aver fatto l’untore Covid in un supermercato

Maurizio Buratti, no-vax convinto, è ricoverato in terapia intensiva a Verona e versa in gravi condizioni. Meno di una settimana fa, si era vantato di essere entrato in un supermercato con 38 di febbre.

Il no-vax Maurizio Buratti in terapia intensiva: si vantava di aver fatto l’untore Covid in un supermercato

Maurizio Buratti, meglio conosciuto come Mauro da Mantova dagli ascoltatori de “La Zanzara“, trasmissione radiofonica di Radio24 dove, da anni, interviene al telefono con le sue teorie del complotto e antisistema, no vax convinto, è ora ricoverato in terapia intensiva Covid a Verona, in gravi condizioni. 

La notizia è stata data dallo stesso conduttore del programma, Giuseppe Cruciani, spiegando che la situazione clinica dell’uomo, che di professione fa il carrozziere, non è facile. 

La vicenda 

 Maurizio Buratti, carrozziere di Curtatone, “pensa che la pandemia non esista e ha tutte le posizioni più estreme del negazionismo Covid”, dice Cruciani. Qualche giorno fa Buratti, con la febbre a 38 gradi e la mascherina non sul naso, esce e va al supermercato “per infettare gli altri”… impresa di cui l‘untore (come qualcuno lo ha soprannominato dopo l’episodio) si è vantato in diretta per radio. 

L’uomo stava male già da alcuni giorni con sintomi influenzali. In breve tempo le sue condizioni si sono aggravate, è apparso l’affanno, si è abbassata la saturazione, finchè, spronato dal conduttore, si è deciso ad andare all’ospedale, recandosi in auto non a quello più vicino di Mantova “dove sono tutti comunisti” ma in quello lontano ma più rassicurante di Verona. 

Nella puntata dell’8 dicembre Cruciani ha dato un ulteriore aggiornamento delle sue condizioni: “Le notizie non sono positive. Mauro è intubato da un paio di giorni per Covid e pare che non risponda alle cure“, ha spiegato. Il carrozziere nei suoi interventi seriali in radio portava avanti la filosofia no vax, ripetendo anche lo slogan, caro alle piazze dei no Green pass, “la gente come noi non molla mai”, mentre il conduttore gli faceva notare che alla sua età, passati i 60 anni, sarebbe stato meglio per lui fare il vaccino. Ora Mauro deve fare i conti con gli insulti della rete, mischiati agli auguri di chi lo sostiene, mentre Cruciani taglia a corto: “Chi gli augura la morte è una testa di caxxo”. 

 

 

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