Il mistero di Matteo, sparito dopo aver timbrato il cartellino, ritrovato morto nell’Arno

È stato ritrovato nell'Arno il cadavere di Matteo Della Longa. L'impiegato comunale lo scorso 17 Gennaio, dopo aver timbrato il cartellino, era scomparso nel nulla

Il mistero di Matteo, sparito dopo aver timbrato il cartellino, ritrovato morto nell’Arno

Era sparito con un click. Dileguarsi dal mondo virtuale ancor prima che da quello reale, era bastato a Matteo Della Longa -47enne, impiegato del comune di Pisa- a far perdere ogni traccia ad amici e famigliari, dallo scorso 17 Gennaio. Nessun contatto, nessun prelievo di contanti. 

Del caso si era occupata anche l’associazione Penelope Toscana, attiva nella ricerca di persone scomparse alla quale il fratello di Della Longa si era rivolto per non lasciare niente di intentato. “Matteo Della Longa è scomparso ormai da tanti giorni – è il post apparso sul profilo Facebook dell’associazione –. Qualcuno si ricorda di averlo incontrato? Qualsiasi segnalazione o informazione è utile anche in forma anonima”

Al mistero del suo allontanamento ora si aggiunge quello della morte. Infatti nel pomeriggio di martedì 1 Febbraio, il corpo senza vita di Matteo è stato avvistato nelle acque dell’Arno a San Piero a Grado, nei pressi di un rimessaggio lungo la riva del fiume, sotto a un pontile.Si tratta dell’area in cui, i cani molecolari durante le ricerche, avevano avvertito la presenza di alcune tracce, facendo concentrare le operazioni  dei sommozzatori. Il riconoscimento del cadavere è stato fatto dalla ex moglie.

La procura ha disposto l’autopsia, per ora ogni ipotesi è al vaglio degli inquirenti. Anche quella dell’allontanamento volontario  e del suicidio. I carabinieri, nel frattempo hanno sequestrato i computer personali e di lavoro di della Longa, nella speranza di trovare indizi utili. 

Nel pomeriggio del 17 Gennaio scorso, dopo aver passato  il badge all’uscita di Palazzo Gambacorti -sede del comune di Pisa- Matteo diventa un fantasma. L’idea che l’uomo avesse deciso di sparire, non era un’idea così assurda. Intraprendente, conoscitore di tre lingue, ex agente della polizia locale, trasferito allo staff del consiglio comunale. Soffriva di saltuarie depressioni. Non così gravi da giustificare un gesto estremo, secondo i familiari.

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