Il mare di Cefalù si tinge di blu grazie alle meduse

Il mare di Cefalù, in provincia di Palermo, si è tinto di blu per l'arrivo delle "Barchette di San Pietro", una specie di medusa innocua per l'uomo. I biologici affermano che si tratta di un indicatore naturale di acque pulite

Il mare di Cefalù si tinge di blu grazie alle meduse

Il meraviglioso mare di Cefalù, in provincia di Palermo, da qualche giorno si è tinto di blu. L’acqua, già particolarmente apprezzata per la sua trasparenza, è ancora più azzurra vista la copiosa presenza di una colonia di meduse della specie Velella velella, nota anche come “Barchetta di San Pietro”. Si tratta di un tipo di medusa di colore blu che, in genere, giunge in massa nelle acque caratterizzate da bassi fondali. Le invasioni di meduse sono notoriamente non gradite dai bagnanti ma in questi casi, soprattutto in periodi in cui la stagione balneare non è ancora iniziata, l’evento assume una connotazione spettacolare e di pregio. Il tutto è avvenuto nelle ore pomeridiane di ieri, quando i turisti e qualche spregiudicato bagnante (complice anche la bella giornata), hanno notato in diretta il fenomeno strano quanto affascinante: improvvisamente l’acqua del mare assumeva uno stupendo tono di colore blu vivo e marcato A parte le iniziali curiosità, l’arrivo nelle acque di Cefalù delle “Barchette di San Pietro” ha presto allarmato la popolazione ma gli esperti biologi hanno subito dichiarato che tale specie di medusa non porta nessun pericolo, dal momento che sono del tutto innocue e non urticanti. Le “Barchette di San Pietro” sono solite preferire le acque calde o temperate e sono una razza di meduse carnivore. Sono capaci di catturare le prede, sostanzialmente plancton e microrganismi, grazie all’uso dei loro tentacoli che contengono e secernono delle tossine che, pur essendo molto efficaci contro le minuscole prede, sono invece totalmente  innocue per gli esseri umani. Tali tossine, infatti, non sono in grado di penetrare nella pelle e non causano quindi alcuna irritazione alla cute del bagnante. A prescindere dalla loro innocuità, è sempre consigliato di evitare di toccarsi o strofinarsi gli occhi subito dopo aver preso in mano una Velella velella, sempre che qualcuno ne abbia il coraggio. Secondo i biologici, la presenza di queste meduse è l’evidente sintomo di una “buona salute del mare”. Infatti, la presenza massiccia della Velella velella non è un fenomeno molto frequente ed è un indicatore naturale di acqua pulita. L’evento, di per sé fastidioso, si è così trasformato in un’ottima pubblicità.

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