È stata ritrovata stanotte in condizioni critiche ma viva Pina Sidero, la 23enne scomparsa alle 19 del 5 luglio scorso a Santa Caterina, nelle campagne di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza.
Il luogo in cui la giovane è stata rinvenuta, scalza e legata con un filo spinato alla recinzione che delimita il podere di famiglia, non è molto distante dal casolare dove vive con la madre separata e la sorella maggiore, anche se il posto era stato già perlustrato il giorno prima ma senza un esito positivo. Questo prezioso e inquietante particolare lascia dedurre che la ragazza non sia stata tenuta prigioniera nello stesso posto per 2 lunghissimi giorni, ma probabilmente sarà stata traferita in quella zona solo in un secondo momento.
Le ricerche organizzate dal commissariato di polizia, con vigili del fuoco, carabinieri, cani molecolari e droni, non si sono fermate un solo istante, anche nel corso della notte e così, con l’ausilio dell’illuminazione artificiale la ragazza è stata recuperata, fisicamente provata, stanca e infreddolita, e trasferita al presidio ospedaliero Nicola Giannettasio della città per le prime cure del caso, dove fortunatamente non è stata accertata nessuna violenza sessuale.
Dalle prime dichiarazioni rilasciate dalla ragazza, visibilmente confusa, sembrerebbe che sia stata prima malmenata e poi legata, anche se la prima ipotesi fatta nel momento della scomparsa avvalorava la tesi dell’allontanamento volontario, nonostante in passato la giovane avesse già denunciato di aver ricevuto misteriosi biglietti di minacce.
Le indagini per ricostruire quanto è razionalmente accaduto vengono condotte dalla Polizia di Stato, sotto le direttive della Procura della Repubblica di Castrovillari, che concorreranno a chiarire una vicenda che sempre più si tinge di giallo e che lascia molti dubbi da sciogliere e diversi interrogativi a cui rispondere: Pina Sidero si è allontanata spontaneamente, è stata realmente sequestrata e rilasciata oppure si tratta di una messinscena misteriosamente architettata?