Il generale Vannacci indagato per "Il mondo al contrario"

La procura di Roma ha aperto un'indagine nei suoi confronti, viene accusato di istigazione all'odio razziale. Il suo avvocato e la Lega minimizzano l'accaduto.

Il generale Vannacci indagato per "Il mondo al contrario"

Sotto la lente d’ingrandimento della procura sono finite non solo la gestioni dei conti di quando il generale era a capo di missioni in Russia, ma anche il suo libro, di ieri infatti la notizia di un’indagine a suo carico, questa volta per l’opera letteraria. Vannacci è stato iscritto al registro degli indagati da parte della procura di Roma, questo anche a seguito di alcune denunce sporte da molte associazioni che hanno come finalità la tutela dei diritti civili.

L’accusa che gli viene mossa è istigazione all’odio razziale a causa di quanto scritto nel suo celebre libro dal titolo “Il mondo al contrario”. Opera che ha fatto e fa tuttora molto discutere e che ha ricevuto parecchie critiche, nonostante le 200 mila copie vendute. 

Essere indagati a volte è come ricevere una medaglia, questo il lapidario commento a quanto accaduto da parte della Lega, che ovviamente è contraria all’azione della Procura e si schiera nettamente a favore del generale. “Sono deluso e amareggiato” commenta l’autore dell’opera, al contempo dice però di non avere timore. Il suo legale invece, l’avvocato Giorgio Carta, afferma che per il momento ha appreso tutto solo dalla stampa, ma non ha ancora ricevuto gli atti; afferma comunque che il libro non ha fatto alcuna istigazione, se non quella alla lettura.

Il legale aggiunge poi che Vannacci, nella sua opera, non dice affatto che una razza sia superiore all’altra, ma soltanto che un certo multiculturalismo, quello estremo (questo è l’oggetto della discussione); non è auspicabile, anche alla luce di quello che produce. Una delle frasi più incriminate nel libro è quella nella quale il generale si rivolge agli omosessuali, dicendo loro di non essere normali e che sarebbe giusto farsene una ragione. Qui c’è stato vero e proprio sdegno.

I bersagli di Vannacci nell’opera, comunque, non sono solo gli omosessuali, ma anche altre categorie finiscono nel suo mirino: gli ambientalisti, gli animalisti e le femministe; ne ha veramente per tutti. L’Esercito, dal canto suo, si dice all’ignaro di queste e di altre frasi, affermando che queste costituiscono solamente opinioni personali. In altri termini: prende le distanze da quanto scritto dal generale.

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