Il dolore della mamma di Luana D’Orazio: "Al suo bambino diremo che è volata in cielo"

Luana D'Orazio, 22 enne pistoiese, vittima di un incidente sul lavoro, lascia un bimbo di 5 anni e mezzo. Proprio a lui, la mamma Emma dedica parole toccanti.

Il dolore della mamma di Luana D’Orazio: "Al suo bambino diremo che è volata in cielo"

La morte di Luana D’Orazio, bellissima ragazza pistoiese, rimasta vittima di un infortunio sul lavoro, all’interno dell‘azienda tessile di Montemurlo, in Provincia di Prato, ha sconvolto tutti. La giovane, madre di un bimbo di 5 anni e mezzo, è rimasta intrappolata in un macchinario, un orditoio, dopo essere stata trascinata da un rullo.

Luana è l’ennesimo caso di morti bianche…una ragazza contenta del lavoro che svolgeva, con tanta voglia di costruirsi, con esso un futuro, assieme al suo fidanzato, cui era legata da 2 anni. La mamma della vittima, Emma Marrazzo, ha voluto ricordare sua figlia come dolce, bella, buona, solare e umile. Proprio l’umiltà era una delle doti della povera Luana; una dote oggi sempre più caduta nel dimenticatoio.

Proprio ieri sera, la Procura ha aperto un’inchiesta con iscrizione nel registro degli indagati di due persone. Le iscrizioni sarebbero legate agli accertamenti tecnici che si stanno concentrando sulla valutazione del funzionamento dei dispositivi di sicurezza del macchinario tessile. 

Le parole toccanti di mamma Emma per il nipotino 

Luana amava tanto la vita e aveva un bambino di 5 anni e mezzo, cui mamma Emma ha promesso di non far mai mancare nulla, nonostante gli mancherà l’essenziale, la sua adorata mammina Luana, bella e brava. “Gli diremo che è volata in cielo e adesso è una stella”, ha aggiunto. Dai racconti di mamma Emma riusciamo a comprendere molto di più sul vissuto di questa povera ragazza. 

Luana aveva studiato all’Einaudi, un istituto professionale di Pistoia, interrompendo gli studi al terzo anno per la nascita del suo bambino. Essendo una ragazza madre, non poteva fermarsi, così ha cercato e trovato lavoro in un’azienda tessile poichè a Prato questo settore, nonostante la crisi, offre ancora tanto lavoro. 

La giovane ha iniziato a lavorare in una ditta tessile affermata, scegliendo di fare l’operaia. Ma la tragedia della sua morte, aggiunge mamma Emma, è grande sia per lei che per i datori di lavoro. Nella ditta, che si chiama proprio come la figlia, in cui proprietari e dipendenti lavorano fianco a fianco, tutti si chiedono come sia potuto succedere, non capacitandosi dell’accaduto. Proprio il giorno in cui Luana è morta, i proprietari avevano assunto un ragazzino da dipendente che potesse dare una mano alla povera vittima. 

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