Il Coronavirus potrebbe indebolirsi con l’aumento delle temperature

Il virus che sta terrorizzando gran parte della popolazione globale sta continuando ad essere studiato e tipizzato, per conoscerne al meglio le caratteristiche e l'evoluzione. Qualcosa fa sperare che l'arrivo della bella stagione possa smorzarne gli effetti.

Il Coronavirus potrebbe indebolirsi con l’aumento delle temperature

È impossibile nell’ultimo mese non aver mai sentito parlare del Coronavirus, che attualmente è diventato un’emergenza sanitaria per quanto riguarda il numero di contagi e decessi e l’elevato interessamento in diversi Stati del globo terrestre. Quello che si chiedono gli esperti è se il neo battezzato Covid-19 si comporti come molti altri virus.

C’è infatti una stagionalità per molte malattie. Basti considerare semplicemente l’influenza e il raffreddore, anch’esse ad eziologia virale, che tendono a raggiungere il picco nei mesi invernali, per poi estinguersi con climi più caldi. Questo dipende dalle temperature anche solo indirettamente, tenendo conto che nei mesi invernali le persone possono raggrupparsi di più all’interno di luoghi chiusi, aumentando il numero di persone a rischio di contrarre infezioni da qualcuno che è contagioso.

Inoltre, c’è la questione della trasmissione. I virus si diffondono attraverso le goccioline respiratorie che vengono rilasciate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, le goccioline hanno maggiori probabilità di diffondersi in determinate condizioni, ad esempio quando l’aria è fredda e asciutta. Quando l’aria è umida e calda, invece, queste cadono a terra più rapidamente e ciò rende più difficile la trasmissione.

Anche il Presidente degli Stati Uniti Trump la pensa in questo modo e, dopo una telefonata con il Segretario Generale del Partito Comunista Cinese Xin Jinping, ha twittato che spera il meglio per la Cina in questo clima di tensione, soprattutto adesso che si avvicina un innalzamento delle temperature. Ma è davvero così? Considerando le esperienze passate non si può dare una risposta certa, poiché non tutti i virus rispettano le stesse regole.

Ad esempio, quello che causa la Sindrome Respiratoria del Medio Oriente (MERS) non ha mostrato la capacità di diffondersi facilmente da persona a persona. Tuttavia è vero che non ha quella stagionalità, perché è un virus trasmesso da animali a umani e non qualcosa che causi la malattia seguendo un modello stagionale. Data l’incertezza, i funzionari della sanità pubblica si trovano costretti a dover pianificare gli imprevisti e la possibilità che l’epidemia si protragga indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.

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