Il Consorzio dei Comuni di Bolzano propone una tassa sui cani

La tassa sui cani proposta dal Consorzio dei Comuni di Bolzano ha scatenato polemiche e dibattiti. E' giusto far pagare una tassa in cambio di alcuni servizi che vengono offerti, ma se tali servizi non esistono o vengono mal gestiti?

Il Consorzio dei Comuni di Bolzano propone una tassa sui cani

Nei giorni scorsi molto ha fatto discutere una proposta lanciata dal Consorzio dei Comuni della provincia di Bolzano, in Trentino, secondo cui sarebbe opportuno far pagare una tassa sui cani ai proprietari degli stessi.

Saputa la notizia, animalisti e non si sono scatenati dando vita ad un vivace dibattito non privo di polemiche. Gli animalisti e i proprietari dei cani ritengono che tale proposta sia ridicola ed ingiusta, in quanto chi possiede un cane paga di tasca propria  spese veterinarie, cibo, medicinali e quant’altro necessiti alla bestiola.

Da parte sua, invece, il Consorzio dei Comuni ritiene che sia giusto far pagare i proprietari dei cani per recuperare i soldi del mantenimento delle aree dedicate ai cani e per offrire alcuni nuovi servizi come, per esempio, la fornitura pubblica di sacchetti per la raccolta degli escrementi di questi animali.

La portavoce dell’Ufficio Garante dei Diritti degli animali, Manuela Mescalchin, ha dichiarato indignata che tale tassa sarebbe ingiusta e del tutto assurda, in quanto le aree dedicate ai cani sono pochissime ed in pessime condizioni, tanto che frequentemente accade che a pulirle e sistemarle siano i proprietari stessi dei cani, poiché gli addetti svuotano semplicemente i bidoni presenti in tali aree, senza dedicarsi alla cura dello spazio verde circostante.

Per quanto riguarda la distribuzione pubblica dei sacchetti per la raccolta delle deiezioni canine, la Mescalchin ricorda che – poiché non esisteva una regolamentazione a riguardo  – quando nei quartieri e nei parchi erano stati installati dei distributori gratuiti, molte persone ne approfittavano e quindi, nel giro di poco tempo, erano stati rimossi ed ora tutti comprano a proprie spese questi sacchetti. Che senso avrebbe, quindi, – chiede la portavoce dei diritti degli Animali – pagare una tassa per il possesso di un cane?

Inoltre, se davvero venisse introdotta questa tassa, la conseguenza diretta, in questo tempo di crisi, sarebbe che molti cani verrebbero abbandonati dai proprietari ed andrebbero ad affollare i canili comunali. Difficilmente tutti quei cani riuscirebbero a trovare un altro proprietario e dovrebbero restare a carico del canile (con tutte le spese annesse) oppure venire abbattuti.

La Mescalchin ha ricordato che attualmente molti proprietari di cani si trovano in difficoltà economiche e spesso ricorrono alle associazioni canine locali per avere un aiuto per poter avere di che sfamare i propri animali. La situazione, quindi, è già critica di per se’ ed una tassa come quella proposta non potrebbe di certo migliorarla.

La portavoce dei Dirittti degli Animali ha inoltre affermato che se l’intento dei Comuni è quello da fare cassa, allora potrebbero farlo in altro modo, magari provvedendo a multare coloro i quali si comportano in modo incivile e non raccolgono le deiezioni dei propri animali quando li portano in giro.

Di tutt’altro parere è invece il vice presidente del Consorzio dei Comuni di Bolzano, Alessandro Bertinazzo, il quale sostiene che sia ingiusto che l’intera comunità paghi per finanziare degli spazi riservati ai cani, quando i Comini riescono a malapena a garantire i servizi di trasporto per la scuola.

Bertinazzo ha dichiarato che ormai possedere un cane sembra essere diventata una moda e che chi decide di seguire tale moda può anche pagare qualche servizio relativo ad essa. Ma, poiché tali servizi sembrano essere inesistenti o mal gestiti, la Mescalchin, i proprietari dei cani e gli animalisti sono pronti a mobilitarsi organizzando una ingente raccolta firme.

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