Identificate le 25 persone che fecero l’inchino al boss durante la processione

Sono state identificate le 25 persone che durante la processione della Madonna delle Grazie a Oppido Mamertina hanno fatto un inchino davanti la casa del boss Peppe Mazzagatti

Identificate le 25 persone che fecero l’inchino al boss durante la processione

La Dda di Reggio Calabria ha individuato 25 persone che hanno rivolto un inchino al boss Peppe Mazzagatti, durante la processione di Oppido Mamertina. In pratica, le persone che portavano la Vara con sopra la statua della Madonna delle Grazie hanno fatto un inchino rivolto al boss mentre passavano davanti alla sua abitazione. Le persone identificate sembrano non appartenere ad alcuna organizzazione o gruppo religioso, ma sono semplicemente un gruppo di volontari scelti per portare la Vara. Tra queste persone c’è senza dubbio chi ha stabilito il momento per fare l’inchino e la Dda, dopo aver indagato sul loro conto, ha rilevato che nessuno di loro ha precedenti penali.

Per individuare i nomi di coloro che hanno fatto l’inchino è stato importante il video registrato durante la processione, controllato e autorizzato dal  maresciallo Andrea Marino, comandante della stazione dei carabinieri di Oppido Mamertina, che durante il gesto si è allontanato disapprovando ciò che stava accadendo. Tutto sarà analizzato con la massima attenzione, e si indagherà anche su possibili collegamenti tra le persone identificate e i boss della cosca dei Mazzagatti. 

Un altro aspetto di questa vicenda sarà quello che riguarderà l’ordine pubblico durante altre processioni. La polizia analizzerà tutte le situazioni in cui potrà verificarsi ancora qualcosa del genere. Anche la presenza di denaro sospetto, magari proveniente dalla cosca, sarà motivo di verifica ed accertamenti, per capire se anche gli stessi boss contribuiscano a finanziare le processioni. Il gesto davanti la casa di un boss è un chiaro esempio di sottomissione e devozione alla cosca e farlodurante una processione è davvero esemplare, chiaro e visibile a tutti.

L’azione della Dda sarà rivolta a tenere sotto controllo i rapporti tra queste 25 persone e la cosca mafiosa e accertare che si tratti solo di un atto di volontariato. Il sospetto è, infatti, che tra loro ci siano rapporti di altra natura, che riguardano traffici illeciti di denaro e di droga. La cosca di Mazzagatti è temuta per il controllo che opera sulla zona e anche le forze dell’ordine hanno difficoltà a far emergere particolari ed eventi che riguardano il loro operato.

 

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