I misteri dell’ultima notte di Alice Neri

Le ore passate allo Smart Cafè di Concordia. Il passaggio dato a Mohamed Gaaloul, indagato dalla procura e in attesa di estradizione. Il percorso di quella notte e la strana sosta di un'ora

I misteri dell’ultima notte di Alice Neri

Mentre si attende l’estradizione di Mohamed Gaaloul dalla Francia, il tunisino 29enne che dopo aver eluso un paio di volte la gendarmeria è stato arrestato ai confini della Svizzera, rimangono diverse zone d’ombra nel caso Alice Neri. Una delle quali è capire perchè la moglie abbia detto, ad alcuni giornalisti, che erano in viaggio di nozze in Grecia.

Come sappiamo i resti carbonizzati di Alice, sono stati ritrovati nella sua auto in fiamme, circa un mese fa, nelle campagne della bassa modenese. Le ultime ore di vita della donna 32enne, madre di una bimba, sono immortalate dalle immagini di un impianto di videosorveglianza. Alice è nel parcheggio dello Smart Cafè di Concordia, dove trascorre l’ultima serata della sua vita -tra il 17 ed il 18 Novembre- per un aperitivo con un amico. 

Cosa porta gli inquirenti a considerare Mohamed Gaaloul, gravemente indiziato? Allo stato attuale non sappiamo se il tunisino conoscesse Alice. Nessuno tra i parenti della donna ne ha mai sentito parlare. Però l’uomo era nello stesso locale quella tragica notte. Particolare poco rilevante, visto che era cliente abituale. Se non chè ci era arrivato in bicicletta e invece rientrerà in auto. Sapete con chi? proprio con Alice Neri. E’ lui stesso a confermarlo al telefono ai giornalisti. Aveva solo chiesto un passaggio a quella ragazza bionda, per andare a casa di suo cugino.Mohamed aveva comunque l’abitudine di chiedere passaggi. In paese lo sapevano, la sua Bmw era un rottame e spesso usava la bicicletta.

I dati geosatellitari, rilevati dalle celle del telefono di Alice Neri, indicano alle 3.39 l’indirizzo di Mohamed. Il percorso non risulta lineare. L’auto di Alice effettua un paio di inversioni. Fino a quando giunge a destinazione, presso l’abitazione di Garzou. L’auto riparte per sostare alle 4.04 lungo dei fossati accanto ad un ponticello nelle campagne della zona. Rimane ferma per un ora. Da lì raggiungerà il luogo del ritrovamento, a Fossa di Concordia, alle 5.15. Mohamed Garzou è mai sceso da quell’auto, una volta giunti davanti alla sua abitazione e non a quella del cugino come ha dichiarato? Chi guidava l’auto?

La povera Alice è stata ritrovata nel bagagliaio. Poteva essere già lì, durante il percorso. Oppure è stata costretta a guidare fino a Fossa? Soprattutto, cosa è successo durante quell’ora, in cui l’auto di Alice è rimasta ferma? Forse la donna è stata assassinata proprio tra le 4.04 e le 5.09 quando riparte. 

Quella notte succedono cose strane. Un testimone presente nella sala slot machine, adiacente il locale, afferma che Alice e il ragazzo che stava con lei, doveva essere Marco, sono rimasti insieme dalle otto di sera fino almeno alle tre del mattino. Si scambiavano delle effusioni. Quando si salutano ed Alice sale nella sua auto “..vedo un ragazzo, un tunisino, è arrivato a piedi dalla strada. Le ha bussato a un vetro velocemente. Si sono baciati .. e sono andati via”. Ma non c’è nessuna costrizione -secondo il testimone- dando l’idea di conoscersi. Non solo. Secondo questa persona, il cui racconto deve essere verificato, Alice era in auto ad attenderlo. Rimane il fatto che – secondo il fratello di Alice- la donna non conosceva Mohamed. Il mattino successivo, intorno alle sette e trenta, un amico del tunisino, dice di averlo visto a casa del cugino imbrattato di olio. Alle domande dei parenti Mohamed risponde che stava riparando la sua auto. 

L’area dove è stata data alle fiamme l’auto è la stessa in cui Mohamed si appartava con un altra donna. È lei stessa a raccontarlo ai giornalisti della Rai. La notte dell’omicidio di Alice, il tunisino la contatta chiedendole un passaggio. E’la stessa donna che sarebbe vittima di una tentata estorsione,  da parte dei coniugi Gaaloul. Lei sottolinea di essere stata solo un pò ingenua. Il denaro è stato prestato spontanemente. Il giornalista le chiede: “..ha pensato che se fosse andato a prenderlo, non sarebbe successo niente?”...“magari lo faceva a me”.

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