Hotel di Cattolica nega stage a una ragazza perché porta il velo

Una studentessa marocchina ha rifiutato di togliere il velo per seguire uno stage in un hotel di Cattolica. L'hotel dichiara di negare lo stage non per la religione ma per divieto di portare piercing, tatuaggi e velo

Hotel di Cattolica nega stage a una ragazza perché porta il velo

Una studentessa marocchina di 17 anni non ha potuto svolgere uno stage in un hotel di Cattolica perché indossava il velo islamico. La ragazza ha spiegato che la direzione dell’hotel le avrebbe permesso di fare lo stage se lei avesse accettato di toglierlo, cosa che naturalmente la ragazza non ha fatto. La ragazza, che frequenta il IV° anno dell’Istituto Superiore per il Turismo, era inizialmente stata selezionata per lavorare 3 settimane alla reception, ma appena la direzione dell’hotel ha visto che indossava il velo l’ha subito scartata, spiegando che gli stagisti si devono vestire in maniera adeguata al compito loro assegnato.

La vicenda è finita sul sito di un giovane giornalista, Brahim Maarad, originario del Marocco ma che abita nei pressi di Rimini, ed è stata anche resa nota dai media locali. Intervistata, la studentessa ha dichiarato di essere stata discriminata ancor prima di aver messo alla prova le sue capacità, e solo la vista del velo ha provocato il diniego da parte dell’hotel. La ragazza ha svolto quindi un altro tipo di stage in un comune vicino, con mansioni completamente diverse da quelle per cui ha studiato.

Il direttore dell’albergo si difende dicendo che, quando la scuola si è messa in contatto con l’hotel, era stato messo in chiaro che la ragazza non avrebbe potuto indossare il velo in presenza dei clienti. Allo stesso modo non sarebbe stata accettata se avesse avuto una capigliatura vistosa, un piercing o qualsiasi altro oggetto appariscente. “Il nostro hotel”, spiega ancora il direttore, “non accetta questo genere di cose, e bandisce ogni tipo di abbigliamento o altro che siano contro le regole. D’altronde”, aggiunge il direttore, “basta un bel sorriso per servire un caffè o un cappuccino”. 

Diversa è la reazione di Sandro Giorgetti, presidente regionale di Federalberghi, che sostiene che l’albergo ha sbagliato a non assumere la ragazza, perché portare il velo non è un buon motivo per negare uno stage a una studentessa, specie se è per un breve periodo.
Un caso simile è accaduto tre anni fa ad Halima, una ragazza musulmana che frequentava all’epoca anche lei un istituto alberghiero. Le era stato rifiutato uno stage perché indossava il velo e la risposta dell’hotel che la doveva assumere era stata “per ragioni di politica aziendale”.

 

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