Guerra in Ucraina, corsa agli accaparramenti, scaffali vuoti nei supermercati

La situazione è allarmante, in particolare si teme lo sciopero degli autotrasportatori del 14 marzo, e la mancanza di beni di prima necessità come il grano.

Guerra in Ucraina, corsa agli accaparramenti, scaffali vuoti nei supermercati

È psicosi collettiva, non solo in Italia, ma anche in America, scaffali dei supermercati vuoti come non mai, come nel 2020 all’inizio della pandemia, stavolta la ragione è diversa, la guerra in Ucraina costringe milioni di persone a rifornirsi di pasta, farina, lieviti, olio di semi che in alcuni supermercati non si può comprare a più di due bottiglie.

Ciò è dovuto al blocco dell’importazione del grano da parte dell’Ucraina e al primo sciopero degli autotrasportatori che avverrà il 14 marzo, le persone temono di non poter più reperire quei beni di prima necessità e fanno incetta. Oltre agli aumenti del prezzo della benzina si teme che il prezzo della spesa aumenti.

In particolare è difficile reperire il pellet per alimentare stufe e caldaie, oltre all’aumento per la spesa sono aumentate le bollette del gas, che non proviene più dall’Ucraina ma importiamo dall’Algeria, in Sardegna in particolare le scorte di pasta sono finite nei principali supermercati, in particolare si sono riforniti di acqua, passate di pomodoro, caffè cereali pasta.

Non c’è preoccupazione perchè le scorte sono ancora molte ma complice una serie di messaggi di whatsapp che invitano le persone a rifornirsi c’è stata l’isteria collettiva, come quando nel 2020 non si trovava più farinalievito. Il Codacons si dimostra più preoccupato, afferma che lo sciopero degli autostrasportatori bloccherà il commercio e ci sarà un sensibile aumento dei prezzi al dettaglio.

Gli italiani sono inoltre preoccupati per l’importazione del gas e temono che ben presto non ne potranno più usufruire, inoltre corrono per acquistare l’olio di semi per cui l’Ucraina era il principale esportatore. Al momento, in Italia, si registra un costo medio di 2,40-2,45 euro/litro per benzina e gasolio. In tutta Italia si stanno riscontrando questi problemi, è l’economia di guerra come l’ha definita il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

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