Green Pass falsi ma funzionanti: adesso rischiano di essere invalidati anche quelli autentici

Secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa si sarebbe deciso di annullare i Green Pass falsi generati con le chiavi rubate, un effeto che ricadrebbe anche su tutti i certificati autentici generati con quelle chiavi, che potrebbero quindi essere invalidati.

Green Pass falsi ma funzionanti: adesso rischiano di essere invalidati anche quelli autentici

Sta generando un vero e proprio caos la vicenda dei Green Pass falsi che però risultavano autentici in fase di verifica tramite l’app “Verifica C19”. La notizia è stata riportata questa mattina da numerosi media nazionali, anche da questa testata. In pratica si è scoperto che qualcuno avrebbe rubato le chiavi di accesso al sistema che in Europa genera i Green Pass Covid. Ciò ha portato alla creazione di pass vaccinali totalmente fasulli, ma che, incredibilmente, risultavano del tutto in regola al momento in cui quella persona in possesso della certificazione falsa entrava in un luogo ove la certificazione è richiesta. 

Tutto è nato da una discussione nel dark web su Raidforums, dove ad un venditore polacco è stato richiesto da un utente di creare un Green Pass falso, ma funzionante, intestato ad Adolf Hitler. Il cliente ha pagato 300 euro e ha ottenuto la certificazione, che risultava valida in tutta Europa al momento della scansione nei locali pubblici. E così gente non vaccinata, o che non ha eseguito mai un tampone, e che potrebbe quindi rappresentare un potenziale pericolo, se ne andava a zonzo in tutta tranquillità. I pass vaccinali fasulli intestati a Hitler sono per la precisione due, e stanno girando su alcune chat Telegram da qualche ora. 

Cosa si rischia?

Il problema adesso, secondo quanto ha appreso l’agenzia Ansa, è che rischiano anche di essere annullati anche tutti quei pass validi che sono stati generati con le chiavi rubate. Ciò rappresenta un grosso problema, soprattutto per chi utilizza il certificato in versione cartacea. Nella mattinata odierna si sono tenute una serie di riunioni per approfondire la situazione. 

Al momento non risulta nessun attacco informatico alla Sogei, la società del Ministero dell’Economia italiano deputata a generare i certificati anti Covid-19. Si pensa che l’attacco sia stato perpetrato ai danni di un ente omologo all’estero, e si sta cercando di risalire ai responsabili. Inizialmente si pensava che i pass falsi fossero stati generati da qualcuno che lavorava in farmacia o in ospedale e che, di norma, ha accesso al sistema di produzione dei certificato. Poi però, grazie ad un leaker francese, si è scoperto che il problema è in effetti molto più grosso. 

Al momento comunque non si conosce il numero di codici sottratti, nè se il problema riguarderebbe direttamente anche l’Italia. Come si sa, il Green Pass, sia in versione digitale che cartacea, contiene il QR Code dove sono contenuti tutti i dati della persona e anche il nome e il numero delle dosi del vaccino somministrato. 

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