Il turismo termale, già moribondo, sta per avere il colpo di grazia. Il sindaco di Salsomaggiore Terme, Filippo Fritelli, ha dichiarato: “In Italia vale l’equazione Miss Italia uguale Salsomaggiore. Però il concorso non ha più la popolarità di una volta. Gli esercenti hanno fatto due conti e hanno detto di no“.
La proposta di far tornare Miss Italia a Salsomaggiore Terme è stata accantonata per accogliere gli immigrati: gli albergatori preferiscono tale scelta, con guadagni facili e sicuri. Molti hotel italiani sopravvivono grazie alla presenza dei migranti: 35 euro al giorno a profugo elargiti dallo Stato fanno giungere nei conti correnti degli esercenti tra i 6 e gli 8 euro al giorno, 10 mila euro al mese di guadagno ogni 50 migranti ospitati.
All’Hotel Terme di Tabiano, il declino è stato superato: sono presenti 33 migranti, a 34,5 euro al giorno, e il proprietario, Gian Paolo Orlandelli, etichetta l’evento come scelta imprenditoriale per poter tamponare una situazione compromessa, visto che il turismo termale è morto.
Ammette che il guadagno effettivo equivale al 15-20%”, 6 euro al giorno a migrante, moltiplicati per 33, fanno 5mila euro al giorno di profitto, tasse, spese, e pagamenti esclusi: molto meglio di Miss Italia, che a Tabiano non ha mai portato grossi introiti.
Il presidente degli albergatori, Francesco Ravasini, non condivide la scelta dei suoi colleghi, sentenziando che occorre credere nel turismo termale, e pensa che alcuni colleghi stiano sbagliando, che vogliano riciclarsi con i migranti. “Chi viene qui è una clientela anziana, non è contenta di vedere i migranti che bivaccano sulle panchine“. Conclude dicendo che non si sta parlando di razzismo, ma – sicuramente – la loro presenza porterà al fallimento, e le strutture rimarranno vuote.