Giudice grazia il rapper "Kaprio" che fumava marijuana: "Stimola la creatività"

Il magistrato ha spiegato nel dettaglio che il giovane Sofian Naich, accusato per la devastazione delle vetrine in piazza San Carlo, usava lo stupefacente solo a livello personale. Durante la perquisizione la Polizia trovò quasi 500 grammi di stupefacente.

Giudice grazia il rapper "Kaprio" che fumava marijuana: "Stimola la creatività"

Il rapper Sofian Naich, in arte “Kaprio”, è stato graziato da un giudice di Torino riguardo il possesso e l’uso di sostanze stupefacenti, in particolare marijuana e hashish. Secondo il togato quelle sostanze Naich le usava solo a livello personale, per cui non era coinvolto in un giro di spaccio. La droga insomma gli serviva per rilassarsi e trovare la giusta creatività. “Naich risulta comporre musica rap con il nome d’arte di “Kaprio” ed è noto come in certi contesti e ambienti artistici vi sia un uso piuttosto disinvolto delle sostanze stupefacenti, soprattutto quelle leggere ritenute idonee a favorire la creatività artistica. Deve dunque ritenersi plausibile che il giovane detenesse lo stupefacente tanto per uso personale quanto per le cessioni finalizzate a un consumo di gruppo” – così spiega il giudice nelle motivazioni della sentenza. 

Lo stesso artista aveva confermato agli inquirenti che la droga lo usava solo a livello personale, e qualche volta l’aveva consumata a casa insieme ai suoi amici e colleghi musicisti. Il giovane spesso lavora a casa con artisti del suo settore. Lui stesso ha dichiarato inoltre di non aver mai venduto gli stupefacenti in questione. Tutta quella grande quantità di droga che la Polizia trovò a casa sua durante la perquisizione il 5 marzo scorso sarebbe servita come scorta per l’imminente lockdown.

Condanna più lieve

Il giudice quindi ha ritenuto di poter applicare il quinto comma, ovvero quello che si utilizza solitamente nei reati in materia di stupefacente che non riguardano il possesso di grandi quantità. “Kaprio”, secondo quanto riferisce Repubblica, meriterebbe quindi una pena più lieve, ovvero 10 mesi di reclusione, doppi benefici di legge (sospensione condizionale e non menzione delle condanna) e liberazione immediata. 

Contro la sentenza pronunciata ha fatto ricorso il pm Paolo Scafi. L’artista in aula è stato difeso dagli avvocati Fulvio Violo e Alice Abena. Secondo la Polizia lo stupefacente trovato il 5 marzo scorso sarebbe stato acquistato il giorno prima a Porta Palazzo. Il giudice ha ritenuto di dover accogliere la tesi difensiva del giovane perché quest’ultimo è incensurato e durante il processo si è dimostrato collaborativo con gli inquirenti. 

“Possono essergli riconosciute le attenuanti generiche” – così ha fatto presente il giudice. Nelle prossime ore potranno conoscersi sicuramente ulteriori particolari su questo episodio, che sicuramente non mancherà di far discutere l’opinione pubblica. “Kaprio” quindi può dirsi più che fortunato.

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