Giudice costringe padre pensionato a mantenere figlia 24enne che non studia e non lavora

Un autista in pensione è stato costretto dal giudice a continuare a mantenere la figlia nullafacente, sebbene lei abbia già 24 anni: "Finché non sarà economicamente indipendente, dovrai pagare tu".

Giudice costringe padre pensionato a mantenere figlia 24enne che non studia e non lavora

Una figlia sta pignorando, sotto consiglio della madre, la pensione del padre per mantenere i propri vizi, sebbene lei sià già 24enne e risulti essere di fatto nullafacente. Il caso è esploso a Rovereto, in provincia di Trento, dove la giovane in questione – sulla carta studentessa universitaria – ha ottenuto il “” del giudice riguardo al pagamento degli alimenti da parte del padre.

L’uomo, un autista in pensione, non aveva mai mancato all’impegno di onorare l’accordo stipulato durante la separazione dalla madre, ovverosia mantenere la figlia minorenne fino al 18° anno d’età con un assegno mensile di 300 euro.

Al compimento della maggiore età la giovane era riuscita a trovare un lavoro, ed il padre aveva perciò smesso di girarle gli assegni di mantenimento. Ma di recente, le cose non sono andate benissimo per la ragazza: dopo avere perso il lavoro, la protagonista della vicenda ha perso anche la voglia di studiare, come dimostrato dagli zero esami sostenuti finora all’università alla quale risulta nominalmente iscritta.

Così, imbeccata dalla madre, ha ripensato a quel comodo periodo durante il quale poteva permettersi di ricevere centinaia di euro senza muovere un dito, quello in cui “tanto paga papà“. Peccato che il padre ora sia in pensione, e sopravviva con appena 800 euro al mese.

La cosa però non ha scoraggiato madre e figlia, le quali hanno trascinato l’uomo in tribunale per vedersi nuovamente riconosciuto il diritto all’assegno di mantenimento. E sorprendentemente, il Tribunale di Trento ha dato loro ragione, costringendo l’uomo a versare 150 euro ricavati dalla propria pensione al conto corrente della figlia, ogni singolo mese.

La somma dovrà essere versata sino a quando non sopraggiungerà l’indipendenza economica della beneficiaria” ha sottolineato il giudice. Ma visto l’andazzo della giovane in questione, ed il tenore dei consigli della madre, è lecito aspettarsi che l’eventualità non arriverà a concretizzarsi molto presto.

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