Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, San Vigilio è la “Portofino del Garda“, un’affascinante penisola sulla sponda veronese del lago di Garda. Tuttavia, questo gioiello naturale rischia di diventare accessibile solo a pochi privilegiati. Recentemente, al posto di un parco pubblico, è stato inaugurato un nuovo stabilimento balneare legato all’imprenditore Giovanni Rana.
Attraverso la società “Soledad“, il re della pasta ripiena ha trasformato le proprietà della famiglia Guarienti di Brenzone in un esclusivo resort di lusso. Solo la villa padronale è rimasta alla famiglia, dove ancora risiede Guariente Guarienti di Brenzone, che ha cercato di bloccare i lavori attraverso un video virale.
Un tempo, la spiaggia di San Vigilio era accessibile liberamente. Le foto del 2015 mostrano bagnanti che portavano sdraio e lettini da casa, godendo della bellezza naturale senza alcun costo. Oggi, il “Riviera Beach Club – San Vigilio Garda” ha parzialmente aperto al pubblico, ma con significative restrizioni. Mentre l’ingresso al parco è gratuito, la sosta in spiaggia e la balneazione nel tratto antistante del lago sono proibite ai visitatori non paganti. Per accedere alla spiaggia e fare il bagno, è necessario pagare un biglietto di 30 euro al giorno (18 euro per il pomeridiano), che include lettino e ombrellone.
Questa nuova regolamentazione ha sollevato numerose proteste. Storicamente, la baia è sempre stata accessibile a tutti, essendo la riva di proprietà demaniale e per legge di libero e gratuito accesso e fruizione della battigia, anche per la balneazione. Molti residenti e visitatori lamentano la perdita del caratteristico aspetto rustico del luogo. I prati curati, i sentieri pavimentati con materiali drenanti di pregio e le casette in legno per cabine e bagni contrastano con i vecchi sentieri bianchi tra gli ulivi. Anche il viale dei cipressi, ora trafficato dalle auto dirette al parcheggio, ha perso parte del suo antico fascino.
La trasformazione di San Vigilio in un resort di lusso solleva interrogativi sul futuro accesso pubblico a luoghi di bellezza naturale storicamente condivisi. Mentre alcuni vedono nell’iniziativa un’opportunità per migliorare e modernizzare l’area, molti altri temono che la penisola gioiello diventi inaccessibile per chi non può permettersi il costo di ingresso. La questione resta aperta e sarà cruciale trovare un equilibrio che permetta di preservare l’accessibilità pubblica pur rispettando le nuove iniziative imprenditoriali.