Giovanni Falcone: 22 anni dalla morte. Tante le commemorazioni anche tra i giovani

Giovanni Falcone veniva ucciso 22 anni fa e Palermo si prepara a ricordare il famoso magistrato ucciso dalla mafia nella strage di Capaci. Tanti ragazzi in arrivo per la commemorazione insieme a cariche di Stato

Giovanni Falcone: 22 anni dalla morte. Tante le commemorazioni anche tra i giovani

Ventidue anni fa veniva ucciso Giovanni Falcone, coinvolto nella terribile strage di Capaci durante la quale hanno perso la vita anche la moglie Francescsa Morvillo, e gli uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Sebbene siano passati tanti anni da quel lontano 1992, la strage di Capaci rimane nel cuore non soltanto degli italiani ma del mondo intero, che non perde occasione per mostrare la propria indignazione di fronte ad un atto di questa gravità. Un attentato mafioso organizzato nei minimi dettagli, con mezzo chilo di tritolo posizionato per eliminare il magistrato che tanto fastidio stava dando alla comunità mafiosa.

Per l’anniversario della strage di Capaci in cui perse la vita Giovanni Falcone, oggi Palermo ha previsto tanti eventi commemorativi, per non dimenticare quanto successo ventidue anni fa. In arrivo da Civitavecchia gli studenti della Nave della legalità, che sono stati salutati anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “Prevenire soprattutto la corruzione che è la principale fonte di cedimento verso le mafie” ha detto Napolitano salutando i giovani nel discorso contro la magia e la criminalità in genere.

Sulla nave, insieme agli studenti, anche il Presidente del Senato, Pietro Grasso ed il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. I giovani, che stanno partecipando alla commemorazione della strage di Capaci “Si sentono parte di un esercito, l’esercito dell’antimafia, della speranza” ha detto la Giannini. “Per me ogni anno questo è un momento importante perché stando con voi mi sento più forte, più ricco e ciò mi aiuta a capire, a sognare una speranza per il futuro” ha dichiarato invece Pietro Grasso.

Oggi a Palermo si svolgeranno due cortei, che confluiranno verso l’Albero di Falcone “Davanti a quell’albero penso che voi come me – ha detto Grasso rivolgendosi ai ragazzi – sentirete un brivido ma anche una brezza che muove le foglie di quell’albero, quasi a darci un segnale della presenza dei caduti. Facciamo che questa brezza diventi un vento forte che scacci i dubbi e le perplessità e faccia riemergere il coraggio e l’indignazione per poter andare avanti”.

Sull’importanza di questa giornata e di ciò che significa è intervenuto anche il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti “Le mafie purtroppo distribuiscono ricchezza parassitaria sfruttando le mancate risposte delle istituzioni alla domanda di lavoro legale” ha detto. E ha aggiunto che “non bastano i valori della cultura, é inutile parlare ai giovani se lo Stato non dimostra chi è davvero contro le mafie”.

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