Giovani studentesse ricattavano clienti su Skype

Adescavano i clienti e li ricattavano su Skype. Cronaca di una triste vicenda scoperta a Genova, che coinvolge giovani studentesse in un fenomeno nuovo che si verifica sul web: estorcere denaro a clienti ignari di essere ripresi in posizioni compromettenti

Giovani studentesse ricattavano clienti su Skype

Un giro formato da belle ragazze, che adescavano clienti sul web, li convincevano a spogliarsi, e poi li ricattavano minacciandoli di inviare le foto e il video alle mogli o alle fidanzate. Gli ignari clienti, per la maggior parte professionisti che avevano paura di mettere in piazza i loro desideri nascosti, cedevano al ricatto in cambio del silenzio. Le ragazze, quasi tutte studentesse, si mettevano in pose sexy e, tra moine e sguardi infuocati, li facevano spogliare davanti alla webcam, riprendendo nel frattempo tutto ciò che facevano. La vicenda è venuta a galla quasi per caso, grazie a un’intercettazione di una studentessa che chiedeva denaro in cambio delle prestazioni erotiche tramite il web. 

Le indagini della procura di Genova, che hanno trovata sospetta la richiesta della ragazza, hanno confermato il traffico di soldi e studentesse che si aggira sul web, con situazioni analoghe scoperte anche a Treviso e a Biella. La scoperta di questo fenomeno, che si allarga a macchia d’olio, ha fatto emergere una vasta rete di adescamenti su Skype tutti sfociati in estorsione di denaro, reato di cui adesso è accusata la ragazza intercettata nella telefonata. Ma a lei non è finita bene: infatti, il cliente ricattato non ha ceduto subito alla richiesta delle 500 euro, e ha detto alla ragazza che doveva pensarci.

L’uomo in questione, che forse non aveva paura di svelare l’avvenuto gioco erotico tramite la webcam, ha pensato bene di denunciare il fatto alla magistratura. Il giovane si è giustificato dicendo che aveva conosciuto la ragazza per mezzo di amici e di averla contattata su Facebook. La ragazza ha poi fatto la richiesta di vedersi su Skype e lui ha accettato, ignaro della situazione in cui si sarebbe trovato, e del ricatto a cui sarebbe stato sottoposto. Da un lato il giovane è stato corretto a fare la denuncia, però dall’altro lato farsi coinvolgere in uno spogliarello davanti a una webcam ha dell’incredibile! Che dire dunque degli uomini sposati o fidanzati, che cercano piacere ed emozioni nuove tramite un contatto Facebook o un video su Skype?

Anche loro, specialmente chi ha a casa moglie e figli, dovrebbero darsi un contegno, e tante truffe non avrebbero motivo di esistere.

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