Un viaggio che poteva trasformarsi in una disgrazia si è concluso con un lieto fine grazie alla prontezza del padre e al tempestivo intervento del personale medico. È accaduto martedì mattina, quando R. L., 24enne di Margherita di Savoia (provincia di Barletta-Andria-Trani), è stato colpito da un infarto mentre viaggiava in autostrada A14 con il padre, diretto in Emilia Romagna. Nei pressi dell’autogrill Sarni, nel territorio di Francavilla al Mare, il giovane ha improvvisamente accusato forti dolori al petto e al braccio sinistro. Il padre, che aveva vissuto un’esperienza simile in passato, avendo subito un infarto a 40 anni, ha immediatamente riconosciuto i sintomi e ha chiamato il 112.
I soccorsi e l’intervento tempestivo
Nel giro di pochi minuti è arrivata sul posto un’auto medica partita dall’ospedale Bernabeo di Ortona, guidata da Franco Moroni, con a bordo il dottor Lorenzo Palazzoli e l’infermiere Andrea Nozzi. Poco dopo è sopraggiunta anche un’ambulanza. I soccorritori hanno subito prestato le prime cure al ragazzo, praticando un massaggio cardiaco e effettuando un elettrocardiogramma. «Il tracciato evidenziava un infarto miocardico acuto di tipo STEMI (infarto miocardico con sopraelevazione del tratto ST)», ha spiegato il dottor Palazzoli.
L’elettrocardiogramma è stato trasmesso in tempo reale al reparto di Cardiologia dell’ospedale di Chieti, dove il cardiologo di turno ha immediatamente disposto il trasferimento urgente del paziente. Il giovane è stato trasportato al policlinico di Chieti e ricoverato nell’Unità coronarica, dove è stato sottoposto alle cure necessarie. Grazie alla rapidità dell’intervento, le sue condizioni di salute si sono stabilizzate e ora è fuori pericolo.
La golden hour: il ruolo cruciale del tempo nei soccorsi
Il dottor Palazzoli ha sottolineato l’importanza della cosiddetta golden hour, ovvero il periodo critico entro il quale un trattamento tempestivo può fare la differenza tra la vita e la morte. «Intervenire nei primi minuti è fondamentale per limitare i danni al cuore e salvare vite umane», ha spiegato.
La prontezza del padre e la professionalità dei soccorsi
Il padre del ragazzo è stato determinante nel riconoscere immediatamente i segnali dell’infarto e nell’agire con rapidità. Un gesto che, unito alla professionalità dei soccorritori del 118, ha salvato la vita al giovane. L’episodio è un monito sull’importanza di conoscere i sintomi dell’infarto e sull’efficacia dei sistemi di emergenza, che, grazie alla collaborazione tra diverse strutture sanitarie, riescono a garantire interventi tempestivi e salvavita.