Giornalista indossa crocifisso al collo durante il Tg e finisce nella bufera

Marina Nalesso indossa il crocifisso durante l’edizione del Tg2 e scoppia l'ira di Repubblica. "Ha voluto provocare". Per la nostra società Cristo trova sempre meno spazio.

Giornalista indossa crocifisso al collo durante il Tg e finisce nella bufera

La giornalista Rai, Marina Nalesso, è finita nella bufera per aver indossato un crocifisso al collo, in diretta televisiva, durante l’edizione del TG2. Un gesto che ha scatenato le proteste della rete, che ha accusato la conduttrice di aver voluto indossare quel simbolo religioso al collo come segno di provocazione contro quanti, invece, il crocifisso vorrebbero abolirlo dai luoghi pubblici e, forse, dalle loro stesse vite.

Non è la prima volta che Marina Nalesso si presenta in televisione con un simbolo religioso che testimonia la sua fede nella Cristianità. L’anno scorso, mentre conduceva il TG1, oltre al crocifisso, la giornalista aveva mostrato anche delle medagliette della Madonna, attirandosi anche in quell’occasione sfoghi rabbiosi di internauti e di telespettatori di altre religioni.

Le proteste, questa volta, sono giunte anche dallo scrittore Michele Serra, che dalle pagine di Repubblica ha definito la conduttrice del TG2 un “mezzobusto confessionale che fa impressione”. E grida alla censura: “Non si potrebbe cortesemente evitare? […] Basta infilare il crocefisso sotto la camicetta, badando che non urti il microfono”, scrive Serra.

Il crocifisso, quale simbolo della redenzione dell’uomo, sta trovando ormai sempre meno spazio nella nostra società. Messo da parte nelle scuole, nei tribunali, negli uffici pubblici in nome di una laicità che predica la laicità dello Stato e il relativismo etico. Eppure non si comprende per qualche motivo le donne musulmane possono invece andare in giro con il velo integrale e i cristiani devono lasciare il crocifisso a casa.

E’ vero che lo Stato italiano si professa laico e aconfessionale, ma la Costituzione garantisce “la protezione della coscienza di ogni persona che si riconosce in una fede”. Ma quelli della Sinistra sembrano non accettarlo, limitando in questo modo la libertà individuale di esprimere non solo il proprio pensiero, ma anche la propria fede religiosa.

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