Spesso ci lamentiamo di come è lento il sistema giuridico nel nostro Paese; cosa dovrebbe dire Iwao Hakamada di 78 anni? Da ben 48 attende di sapere come sarà il suo destino. Iwao è il condannato a morte più vecchio del mondo, è da quasi mezzo secolo è in carcere, ci è finito dopo essere stato giudicato colpevole di diversi omicidi. Di recente sono emerse prove a suo favore e il processo potrebbe ricominciare. Se quest’uomo fosse veramente innocente è mostruoso il fatto che lo hanno incarcerato a vita, togliendoli tutto.
Il tribunale di Shizuoka, dopo la sentenza del 1966 ora vuole aprire un nuovo processo per l’uomo che è da tutta una vita nel braccio della morte, ex impiegato di una fabbrica di soia, ex pugile, era stato accusato di avere ucciso il suo datore di lavoro, e l’intera famiglia di quest’ultimo. Ultimamente però sono emersi nuovi elementi; anche vari test del DNA risultati assolutamente negativi che farebbero rivedere ai giudici tutta la posizione di Iwao, che si è sempre dichiarato innocente.
Gli svolgimenti processuali e la lunga permanenza nelle carceri giapponesi non si è verificata solo nel caso di quest’uomo; dopo l’avvenuta esecuzione di due prigionieri nel dicembre scorso, restano nel braccio della morte in Giappone ben 129 condannati a morte, una lentezza simile nei procedimenti è una vera tortura e uno stress psicologico inumano.