Gianni, il rider rapinato ha trovato lavoro: darà in beneficienza metà raccolta fondi organizzata per lui

Gianni Lanciato, rider napoletano picchiato e rapinato del suo scooter i primi di gennaio, ha trovato un lavoro e ha deciso di devolvere la metà della somma raccolta dalla raccolta fondi organizzata per lui alla Fondazione Cannavaro Ferrara.

Gianni, il rider rapinato ha trovato lavoro: darà in beneficienza metà raccolta fondi organizzata per lui

Un po tutti ricorderemo la storia di Gianni Lanciato, il rider napoletano picchiato barbaramente e rapinato del suo scooter. In pochi istanti, l’uomo è stato pestato e rapinato del suo Sh 125, poco dopo l’una di notte del 2 gennaio scorso. Le immagini della sua brutale aggressione sono circolate sui social sin dalla mattina seguente, scatenando rabbia e indignazione e provocando una rapida risposta delle forze dell’ordine che, in meno di 12 ore, hanno ritrovato lo scooter rubato nel rione dei Fiori a Secondigliano, fortino del clan Di Lauro.

Ora arriva una bella notizia. Gianni ha trovato un posto di lavoro come macellaio e ha ottenuto i soldi della raccolta fondi organizzata per lui sul web dopo la diffusione del video che riprendeva il suo pestaggio e la rapina a Calata Capodichino, operata da 6 criminali dell’area Nord di Napoli, una parte dei quali minorenni, tutti assicurati alla giustizia.

La volontà di devolvere metà della raccolta fondi ad una fondazione

Nel ringraziare tutti per la solidarietà dimostrata nei suoi confronti, Lanciato ha detto di voler utilizzare gli 11 mila euro raccolti, una metà per riparare lo scooter danneggiato dalla rapina e per fronteggiare la sua difficile situazione economica e il restante 50% del ricavato devolverlo alla fondazione Cannavaro Ferrara che, da anni, si occupa di contrastare il disagio infantile e minorile.

Gli 822 donatori, sulla piattaforma Gofundme, in una breve finestra temporale, saranno informati sull’uso attuale che Gianni vuol fare dei fondi, ripartendo la somma a metà tra lui e la fondazione, scegliendo se richiedere o meno il rimborso. Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale e giornalista, è stato il primo a sposare la sua causa e ad adoperarsi per aiutare Gianni, spiegando che stamattina ha iniziato di nuovo a lavorare come macellaio in una catema di supermercati.

E’ stato Lanciato stesso a chiamarlo per comunicargli la notizia e per ribadire il fatto che finora aveva sostenuto solo colloqui e pertanto non aveva rifiutato nessuna offerta. Il lavoro iniziato oggi non si trova sotto casa sua ma a Casoria, dimostrando che tutte le cose dette sul fatto che non voleva andare a lavorare lontano da casa erano sbagliate.

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