Si chiamava Domenico Maurantonio lo studente di 19 anni precipitato dal quinto piano di un hotel nei pressi di Milano durante una gita scolastica in occasione dell’ Expo. Le circostanze sulla morte del giovane rimangono ancora enigmatiche; gli investigatori si sentono di escludere quasi completamente l’ipotesi del suicidio, e gli esami tossicologici hanno dato inoltre esito negativo.
Parenti e amici sostengono che Domenico non avesse alcun problema psichico che potesse portare ad un gesto simile; non era solito ad esagerare con l’alcol e tanto meno faceva uso di droghe. Insomma, un ragazzo modello, che non si dava agli eccessi e aveva un rendimento scolastico superiore alla media.
Che cosa è successo quindi in quell’albergo di Buzzano in via Senigallia? Compagni e professori sono stati sentiti più volte, e hanno dichiarato che la sera prima i ragazzi avevano bevuto un po’, ma tutto sommato non in modo preoccupante, tant’è che la mattina del ritrovamento del cadavere gli studenti erano scesi a fare colazione senza sospettare nulla, pronti per visitare l’Expo. Solo dopo vari minuti, avendo notato l’assenza del compagno, alcuni ragazzi sono andati a cercarlo per tutto l’edificio, scoprendo inevitabilmente il corpo senza vita di Domenico.
A Milano intanto proseguono le indagini su questa misteriosa morte, così da non tralasciare nessuna ipotesi. Ciò che lascia perplessi alla luce dell’accaduto sono dei lividi trovati sul braccio del ragazzo; potrebbero essere segno di una collisione avvenuta durante l’incidente, ma è anche probabile che essi siano stati provocati precedentemente ai fatti di quella notte.
Intanto procedono gli esami delle impronte rinvenute vicino alla finestra per chiarire se in quei momenti ci fosse un’altra persona insieme a Domenico. In ogni caso attualmente la ricostruzione più verosimile sarebbe quella dell’incidente causato da un malore che malauguratamente ha colpito il ragazzo mentre si trovava seduto sulla balaustra all’esterno del palazzo. Lo studente potrebbe infatti aver aperto la finestra per prendere un po’ d’aria.
Una cosa è certa: quella caduta non è stata dettata da un gesto volontario. Ora si attende l’ esito dell’autopsia che si spera faccia luce sulla morte dello studente padovano.