Nuovi particolari emergono sul giallo della morte di Elena Ceste, che confermano alcune di quelle fino a qualche giorno fa erano soltanto ipotesi. Una di queste infatti è la certezza che il corpo di Elena, trovato nel canale dopo molto tempo, è stato lì depositato da qualcuno, che lo ha nascosto in fretta occultandolo tra gli arbusti e coprendolo di fango in alcune parti, come per far capire che la donna sia scivolata o comunque che sia morta in quel punto. La conferma è giunta dopo diversi test che hanno aiutato a capire che la posizione e il luogo dove è stato trovato il corpo è estraneo alle cause della morte, che oltretutto sono ancora da chiarire.
Una ricerca nel canale Rio Mersa di Isola d’Asti ha permesso di ritrovare quasi tutte le parti dello scheletro della donna, anche quelle più piccole, che hanno permesso di fare analisi attente e precise. La Scientifica ha tra le mani anche un reperto molto importante, consegnato dai carabinieri, che è il fegato, ritenuto decisivo per le indagini. Dall’esame del fegato gli esperti capiranno se la donna qualche ora prima del decesso avesse assunto farmaci o anche stupefacenti, e la presenza dell’alga unicellulare permetterà di capire se la donna è morta per annegamento o per altre cause.
Nel frattempo nuovi dettagli emergono sulla vita privata e matrimoniale di Elena: i genitori infatti hanno detto che la figlia aveva confessato di stare attraversando una profonda crisi matrimoniale e la conferma arriva anche dal medico che aveva visto la donna il giorno prima della scomparsa. Il medico di famiglia Mario Gozzellino ha confermato che Elena era tranquilla e non dava segni di problemi o altro.
E altre notizie si aggiungono a questo che finora è sembrato un incredibile puzzle da ricostruire. Gli investigatori hanno individuato il vero amico-amante di Elena Ceste: l’uomo è un meccanico di Settimo Torinese, si chiama Antonio R. e ha 42 anni, e ha detto di essersi conosciuto con la donna su Facebook e di averla incontrata prima nella casa di Costigliole e poi nelle cave vicine alla via San Pancrazio. Dunuque si infittisce il mistero, ma i nuovi dettagli forse potranno far luce sulla morte della povera donna.