Mestre è sconvolta dalla scomparsa di Giacomo Gobbato, un 26enne di Jesolo che ha perso la vita la sera del 20 settembre 2024, dopo essere intervenuto per difendere una donna da un ladro. Giacomo è stato colpito co una lama dall’uomo che stava cercando di fermare. L’eroico gesto del giovane ha scosso l’intera comunità, lasciando un vuoto profondo nei suoi cari e in coloro che lo conoscevano.
Giacomo, tatuatore di professione, era noto per la sua generosità e il suo altruismo. Il padre, Luca Gobbato, ha raccontato le ultime ore del figlio: “Giacomo non ci pensava due volte, si lanciava d’istinto quando c’era da aiutare qualcuno, senza calcolare i rischi”. La sera della vicenda, Luca e Giacomo avevano trascorso insieme del tempo, bevendo una birra in occasione del compleanno di un amico. Poi il giovane e un suo amico, Sebastiano, si erano incamminati da soli per tornare a casa.
Poco dopo essersi allontanato, Luca ha ricevuto una telefonata dall’amico di Giacomo che lo avvisava dell’episodio. “Hanno colpito Giacomo“, gli ha detto con voce allarmata. Luca è tornato indietro di corsa, ma al suo arrivo non ha potuto vedere suo figlio: Giacomo era già stato caricato in ambulanza, gravemente colpito all’addome. Il suo amico Sebastiano, colpito a una gamba, è rimasto coinvolto in modo meno grave ed è stato dimesso dall’ospedale.
Il responsabile, dopo aver colpito Giacomo e Sebastiano, non si è fermato e ha colpito un’altra donna, prima di essere fermato dalle forze dell’ordine. La notizia dell’episodio ha rapidamente fatto il giro della città, scatenando sgomento e preoccupazione.
Giacomo era un giovane attivo nella comunità e frequentava il centro sociale rivolta, che ha organizzato una veglia in suo onore. Durante il raduno, amici, parenti e conoscenti hanno espresso la loro perdita, ricordando Giacomo come una persona che non si voltava mai dall’altra parte di fronte alle ingiustizie. Il centro sociale ha scritto un toccante su Facebook: “Giacomo è scomparsa perché non ha fatto finta che tutto andasse bene, perché era un fratello generoso che lavorava quotidianamente per un mondo più giusto“.