Genova, vigilessa licenziata perché ruba una borsetta

Il furto era avvenuto in un momento di "gravi problemi psicologici" per la donna. Il magistrato ha dichiarato "illegittimo" il licenziamento. E ha concesso alla donna un indennizzo di 18 mensilità

Genova, vigilessa licenziata perché ruba una borsetta

Una vicenda accaduta a Genova ha davvero dell’incredibile! Una vigilessa ha rubato una borsetta mentre si trovava in una discoteca nel centro di Genova: fin qui tutto normale, ma purtroppo la scena è stata filmata dalle telecamere di sicurezza che hanno inchiodato la donna.

La vicenda inizialmente passa inosservata, ma invece i suoi capi avevano aspettato ad agire per fare in modo che la notizia fosse prima pubblicata dai giornali. A quel punto i superiori della donna le ritirano l’arma e la sospendono dal servizio. Poi invece la licenziano. La donna in seguito fa ricorso e al momento della sentenza il Giudice dichiara la punizione inflitta dai superiori della donna “illegittima”. Finale: la donna non viene riassunta al suo posto di lavoro ma ottiene un risarcimento di 18 mesi di lavoro non conseguito.

La conclusione di questa vicenda è a dir poco sconcertante: infatti, non solo la donna è stata riconosciuta colpevole di aver fatto un furto, ma addirittura viene risarcita è davvero il colmo! Ma andiamo a capire come si sono svolti i fatti. Il risarcimento è stato riconosciuto alla donna nel nome dell’articolo 18 e il licenziamento da parte dei suoi superiori viene dichiarato “illegittimo” per un motivo molto semplice: il magistrato ha dichiarato al giornale “Il secolo XIX” di aver preso questa decisione dopo che la donna aveva raccontato in tribunale di aver commesso quella debolezza perché stava attraversando un periodo carico di problemi psicologici.

La vicenda risale alla notte tra il 5 e il 6 gennaio 2013, e al momento del furto erano stati proprio i vigilantes della discoteca a sorprendere la donna sul fatto. Infatti la vigilessa, dopo aver preso la borsa che non le apparteneva, si era andata a nascondere in bagno. Quando i suoi colleghi erano intervenuti per tentare di risolvere la questione avevano giustificato la vigilessa in quanto stava attraversando un brutto momento.

Sembrava che la cosa dovesse finire lì, ma invece la vicenda è stata resa pubblica ed è scattato il procedimento disciplinare e l’inchiesta della Procura. Che si è conclusa con la perdita del posto di lavoro e l’indennizzo, che di certo non potrà sostituire il lavoro perduto.

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