Genova, prete non celebra messa di Natale e chiude la chiesa per protestare contro il decreto Salvini

Don Paolo Farinella, parroco di Genova, per protestare contro il decreto Salvini chiude la chiesa e non celebra la messa per Natale. La protesta è contro il decreto sui migranti.

Genova, prete non celebra messa di Natale e chiude la chiesa per protestare contro il decreto Salvini

La stupefacente decisione di Don Paolo Farinella di chiudere la chiesa e non celebrare la messa per Natale sta facendo molto discutere. Il parroco di San Torpete, nel centro di Genova, per protesta contro il decreto Salvini sui migranti, non celebrerà le messe durante le feste di Natale: il messaggio è chiaro ma il sacerdote pare non sia nuovo a queste prese di posizione eclatanti.

Per il parroco, Salvini è un uomo incolto e senza principi di umanità e chi lo vota sostiene non solo la sua causa politica ma anche questa grande assenza di carità cristiana. Un giudizio, quello di padre Farinella, deciso e chiaro, che esprime senza mezzi termini e senza nascondersi.

Le ragioni della protesta

La sua ribellione nel non voler celebrare la messa durante le festività natalizia scaturisce dal concetto che questo che si celebra oggi non è più un natale cristiano.

Tutto, infatti, ha un sapore commerciale e non c’è più, secondo il prete, la celebrazione del natale in ‘memoria’ della nascita di Gesù. Ma il parroco si spinge oltre e aggiunge che Gesù rappresenta il “migrante dei migranti”, perché anche lui perseguitato e costretto a rifugiarsi in Egitto per poi stabilirsi a Nazaret.

Il parroco accusa e dà la colpa ai cristiani di essere diventati nel tempo anche loro complici del degrado di Natale, festa trasformata in abbuffate e regali, incuranti di chi invece muore di fame. Per Farinella, il decreto Sicurezza voluto da Salvini e votato dal Parlamento non tiene conto dei valori umani e tantomeno del diritto e della democrazia.

Il mondo cattolico, secondo Don Paolo, assiste a questo scempio senza muovere un dito e il silenzio parla di una complicità che anche senza un consenso dato verbalmente è pur sempre un’accettazione di ciò che accade. Le esternazioni di Salvini e il suo parlare con Vangelo e rosario in mano per il don sono pura finzione, ma il mondo cattolico sembra non accorgersene.

Insomma, per tutti questi motivi il parroco non celebrerà le messe, facendo anche un torto ai parrocchiani e a tutti coloro che si recano in questa chiesa per pregare e assistere ovviamente alle funzioni religiose.

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