È morta a 16 anni Adele De Vincenzi, una studentessa di Chiavari, a causa di una dose di Mdma, una potente metanfetamina che viene usata per confezionare le pasticche di ecstasy, poi sciolto in acqua per essere ingerito. L’adolescente avrebbe consumato la droga in compagnia del fidanzato e di una coppia di amici convenuti in una stanza presa in affitto nella zona universitaria della città, il quartiere San Martino di Genova.
Sergio Bernardin, fidanzato 21enne di Adele e il 19enne Gabriele Rigotti, sono finiti in manette: per loro pende l’accusa di spaccio aggravato e morte in conseguenza di altro reato. Denunciato anche il minorenne, 17 anni, residente a Busalla, che aveva procurato la droga. Il giovane è stato individuato in poche ore dagli agenti, diretti da Marco Calì, della squadra mobile.
Il racconto dei fatti
Venerdì, in tarda serata, i quattro giovani si danno appuntamento nella stanza di Rigotti. Dopo aver assunto la sostanza decidono di intrattenersi nel centro storico, e si avviano a piedi. In via San Vincenzo, a ridosso della stazione Brignole, Adele crolla a terra. Immediatamente, gli amici chiamano il 118. Le condizioni della ragazza, in un primo momento, non sembrano critiche ma – nel giro di pochi minuti – la giovane entra in coma profondo.
Nell’ospedale Galliera dove è stata portata, i medici cercano in tutti i modi di salvarla. Un’ora dopo, il cuore di Adele smette di battere. Paolo Cremonesi, direttore del Pronto soccorso, afferma: “È arrivata che era in coma profondo“, e continua lanciando un appello: “Bisogna far capire ai giovani che non esistono droghe leggere o pesanti“. I ragazzi avevano già usato dosi di Mdma: ogni tanto, nel fine settimana, lo facevamo per sballo, ma non erano mai stati male, come loro stessi raccontano.
La sofferenza di Adele
I quattro, come dicono gli inquirenti, sono dei “bravi ragazzi, figli di gente per bene. Che però sono caduti nella ormai sempre più frequente cattiva abitudine di sballarsi nel fine settimana“. Da un anno, Adele aveva perso la mamma e, probabilmente, il dolore troppo lacerante, come racconta dalla sua pagina Facebook, l’ha spinta a cercare nella droga una via d’uscita. Il padre della ragazza, appena venuto a conoscenza della morte di Adele, ha gridato “Non è possibile“, e ha avuto un malore. Poi, si è ritirato nella casa di Chiavari.
Adele non è il primo caso
Appena un paio di mesi fa, in un appartamento di Borgoratti, una 17enne era morta dopo aver consumato con una amica un mix di alcol e droghe.
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, è intervenuta lanciando una sua proposta: “Chi spaccia droga, soprattutto se a dei minorenni, dovrebbe essere perseguito per il reato di tentato omicidio“. Intanto, le indagini, coordinate dal pm Michele Stagno e da Maura Macciò del tribunale dei minori, continuano nel tentativo di risalire ai fornitori di droga.