Stanno pian piano emergendo nuovi dettagli sul fatto di cronaca accaduto in questi giorni a Genova, dove una 18enne di Sestri Levante, Camilla Canepa, è deceduta in seguito alla somministrazione del vaccino anti Covid di AstraZeneca. Secondo quanto riferisce il medico del San Martino che l’ha operata, in tanti anni di professione lui non aveva mai visto niente del genere, in quanto il cervello era pieno di trombi. La ragazza sarebbe deceduta infatti a causa di una trombosi cerebrale.
Gianluigi Zona, direttore della clinica neurochirurgica e neurotraumatologica del Policlinico, parlando con i colleghi del quotidiano torinese La Stampa, ha affermato di non aver mai visto un evento trombotico così esteso. La ragazza si era recata già il 3 giugno scorso presso l’ospedale di Lavagna, con sintomi quali fotofobia e mal di testa. Due giorni dopo, il 5 giugno, dopo essere stata dimessa dal nosocomio di Lavagna si è recata direttamente al San Martino di Genova con difficoltà a muovere gli arti. Qui è stata sottoposta ad una tac e in seguito a due interventi chirurgici d’urgenza.
Zona: “Tutti i seni venosi erano ostruiti da trombi”
Quando parla con i giornalisti Gianluigi Zona è molto provato. Parlando delle condizioni in cui si trovava Camilla, il medico ha spiegato che “tutti i seni venosi erano ostruiti da trombi, uno scenario che non avevo mai visto in tanti anni di questa professione. Dovete immaginare il seno venoso come il fiume al centro di una vallata nella quale convergono svariati ruscelli. Se al centro del corso d’acqua si costruisce una diga, il fiume si gonfia e a quel punto gli affluenti non riescono a scaricare, col risultato che la pressione a monte sale” – così ha detto il professionista.
Nel terminare la sua intervista, Zona ha affermato di non essere nè un virologo, nè un epidemiologo o un medico legale, ma per lui ci troviamo davanti a qualcosa che non è assolutamente normale. Tra l’altro la prima tac eseguita all’ospedale di Lavagna aveva dato esito negativo. I giornalisti hanno chiesto al medico se con la prima tac fosse stato possibile accorgersi della trombosi in atto.
“Ragionando a posteriori è tutto facile e tutti sono campioni del mondo, l’ultimo medico che arriva a visitare un paziente è sempre il più intelligente. Una Tac non evidenza direttamente una trombosi anche se esistono dei segni molto indiretti” – così ha detto Zona ai cronisti. Sul decesso della 18enne, che ha sconvolto Sestri Levante, la magistratura sta indagando per capire che cosa sia successo.