Genova, fegato di una vittima del crollo trapiantato a Padova: "Gesto di grande civiltà e generosità"

Nella notte tra il 18 e il 19 Agosto, grazie all'altruismo dei familiari di una delle giovani vittime del crollo di Genova, è stato salvato un uomo a Padova in lista d'attesa per il trapianto di fegato.

Genova, fegato di una vittima del crollo trapiantato a Padova: "Gesto di grande civiltà e generosità"

Una tragedia quella del crollo del ponte Morandi a Genova, che ha provocato la morte di 43 persone; ma come accade in molte storie, anche nei momenti più bui può succedere qualcosa di speciale. Oggi, grazie al gesto altruistico dei parenti di una delle vittime del crollo, un uomo può ritornare a vivere una vita normale dopo la donazione del fegato.

La storia emozionante è stata riportata dal Mattino di Padova attraverso il racconto degli operatori della Croce verde. La vicenda ha inizio nella notte tra il 18 e il 19 Agosto, mentre gli operatori in tv vedevano per l’ennesima volta le immagini della tragedia del Ponte Morandi.

Era quasi mezzanotte quando ho ricevuto la chiamata” – ha raccontato uno degli operatori della Croce verde – “Conosciamo il nostro mestiere e non c’è stato bisogno di grandi spiegazioni, si doveva partire entro mezz’ora, dal pronto soccorso centrale dell’Azienda ospedaliera alla volta di Genova. In fretta. Non c’è stato tempo da perdere”. La velocità in questi casi è tutto, in quanto gli organi possono deteriorarsi facilmente, infatti il fegato entro 12 ore dall’espianto deve essere impiantato, mentre invece polmoni e cuore hanno una durata minore: dalle 4 alle 6 ore.

Gli autisti insieme all’équipe medica sono arrivati a Genova intorno alle 4 del mattino, mentre l’operazione di espianto è terminata alle 10 del mattino: “siamo ripartiti, con il fegato sotto ghiaccio che doveva arrivare a Padova il prima possibile” ha aggiunto uno degli operatori al Mattino di Padova. Alle 13,30 il fegato è arrivato a Padova, dove i medici erano già pronti per il trapianto.

L’intervento è andato bene, ed è stato eseguito dal professore Umberto Cillo, direttore della Chirurgia Epatobiliare e Centro Trapianti di Fegato al Policlinico di Padova, e dalla sua équipe medica. In una dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera, il professore Cillo ha sottolineato la forza dei familiari della vittima di pensare in modo altruistico salvando la vita di altre persone, nonostante il momento contrassegnato da grande rabbia, e poi aggiunge: “questo ha un grande significato umano e di atti di generosità come questo ne abbiamo davvero un gran bisogno“.

L’organo del donatore, la cui identità è rimasta anonima per volere della famiglia che ha chiesto massimo riserbo, ha così potuto dare speranza e una nuova vita ad un’altra persona. Oltre al fegato, i familiari hanno scelto di donare anche i reni della vittima.

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