Genova, Aleksandra Matikj: "Discriminata al Pronto Soccorso perchè non vaccinata"

Così denuncia Aleksandra Matikj, presidente del “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione”, che nella giornata di ieri è stata coinvolta in un incidente stradale e si è recata al Pronto Soccorso per farsi curare.

Genova, Aleksandra Matikj: "Discriminata al Pronto Soccorso perchè non vaccinata"

Quanto denunciato da Aleksandra Matikj è un caso su cui bisognerà sicuramente effettuare le dovute indagini. Secondo quanto si apprende dalla stampa locale, la donna, tra l’altro presidente del “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione” nella giornata di ieri è stata protagonista e vittima allo stesso tempo di un episodio che sta facendo discutere l’opinione pubblica. I fatti sono stati riportati dalla testata giornalistica Genova 24. La donna si è recata al Pronto Soccorso in quanto rimasta coinvolta in un incidente stradale, ma qui sarebbe stata discriminata perchè non ha effettuato la vaccinazione anti Covid

La donna non riusciava a muovere bene la testa e aveva bisogno di assistenza. “Quello che mi è successo è inaccettabile e vergognoso. Mi sono trovata al Pronto soccorso con la schiena bloccata a causa di un incidente stradale, non riuscivo nemmeno a stare in piedi” – così comincia il racconto la Matikj, la quale poi specifica che i problemi sono cominciati perl’appunto quando ha detto ai sanitari lì presenti che non fosse vaccinata contro il Covid-19.

Cinque tamponi in due minuti

A quel punto, secondo il racconto della donna, le è stato assegnato il codice bianco, indicato appunto per le prestazioni e i pazienti che non sono urgenti. Nonostante tutto la schiena ad Aleksandra faceva malissimo.“In due minuti mi hanno fatto anche 5 tamponi, facendomi tantissimo male al naso e con un accanimento mai visto prima tra il personale sanitario: erano sempre le stesse due dipendenti che mi hanno fatto il terzo grado del perché io non mi sono vaccinata, chiedendo addirittura le cose personali nonostante il mio green pass e il tampone negativo ottenuto il giorno prima” – così specifica Aleksandra

La presidente del Comitato prosegue poi il suo racconto affermando anche di essere stata spinta da una delle due infermiere. La donna non ci sta e ha annunciato che darà mandato al suo legale di verificare se il comportamento dei sanitari in questione sia consono. La Matikj presenterà quindi denuncia dopo quanto avvenuto.

“Mi sono sentita un’Ebrea, mi hanno discriminata perché non vaccinata, esposta in un ambiente non protetto. Ho diversi amici che soprattutto ultimamente, pur vaccinati con due o tre dosi, sono risultati positivi al covid-19. In ogni caso, fare i tamponi in quel modo non è normale” – così continua poi il suo racconto la donna, che ha anche precisato come alle persone che dicevano di essere vaccinate con 3 dosi non veniva effettuato nessun controllo. Per ovvi motivi di privacy e per la delicatezza della vicenda Aleksandra ha preferito omettere il nome della struttura sanitaria, anche per non recare problemi alle persone che ci lavorano dentro. Saranno le indagini a stabilire quanto accaduto. 

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